Da ora non dimenticheremo mai più queste regole d’oro per riconoscere se l’orata è fresca soprattutto d’estate ed evitare sorprese sgradite direttamente nel piatto e semmai anche problemi di salute

pesce orata

Nella maggior parte dei casi la spesa dal pescivendolo è sempre un dilemma. Ci sono gli espertissimi ma anche i meno avvezzi. In estate il rischio è maggiore perché il caldo porta ad una rapida perdita di freschezza del pesce. Nel caso specifico consideriamo l’orata e la difficoltà che abbiamo perché, in genere, non possiamo toccare con mano ma solo osservare. La più grande organizzazione di consumatori indipendente d’Italia ci fornisce delle indicazioni utilissime. Al punto che  da ora non dimenticheremo mai più queste regole d’oro per riconoscere se l’orata è fresca soprattutto d’estate ed evitare sorprese sgradite direttamente nel piatto e semmai anche problemi di salute.

Regole generali

Fidarsi è bene, non fidarsi di più. Almeno in alcuni casi. Quindi al di là dei consigli e delle rassicurazioni del pescivendolo, facciamo noi una disamina del prodotto. Almeno a colpo d’occhio. Sotto la lente d’ingrandimento dobbiamo mettere le branchie, le squame, la colonna vertebrale, la carne e l’occhio del pesce.

L’occhio

Se la nostra orata è fresca, l’occhio sarà bombato e convesso. La pupilla di un nero brillante. E questo è il primo punto che evidenzia Altroconsumo. Quando invece l’occhio è spento, biancastro e schiacciato verso l’interno, meglio lasciar perdere. Ancora, la pelle. Deve essere di colore vivo e il muco dev’essere acquoso e trasparente al punto da sfuggirci di mano.

Soprattutto per evitare di presentare ai nostri ospiti sgradite sorprese direttamente nel piatto, guardiamo anche le branchie e le squame. Le prime per essere fresche devono essere di un rosso vivo e senza muco. Se invece il colorito è giallastro, evitiamo. Le squame devono aderire alla pelle e non devono staccarsi facilmente.

Colonna vertebrale

Quando l’orata è fresca la colonna vertebrale si spezza ma non si stacca e nella parte interna non deve contenere alcuna colorazione. A questi criteri utili per riconoscere e acquistare un’orata davvero fresca ne aggiungiamo uno meno ingegneristico. Ma semplice e altrettanto valido. Se il pesce è morto da poco è molto rigido e il sangue è rosso vivo. Quindi se potessimo toccare prima di metterlo in busta avremmo anche questo altro indizio utile.

Altro dispettuccio in agguato può essere l’orata pescata, congelata e scongelata e presentata come fresca. Cambia l’aspetto però potremmo non cogliere. Quindi osserviamo sempre con attenzione incuranti della fretta. Per tutti questi validi motivi da ora non dimenticheremo mai più queste regole d’oro per riconoscere se l’orata è fresca soprattutto d’estate ed evitare sorprese sgradite direttamente nel piatto e semmai anche problemi di salute. Poi per chiudere in bellezza possiamo servire dopo l’orata una chiffon cake dal gusto unico. Per la preparazione possiamo approfondire qui.

 

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