Basta con i nostri cari sgridati come bambini nelle nostre case di riposo. Da oggi gli infermieri scortesi con i nostri anziani commettono un reato.
Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato il reato di maltrattamenti per l’infermiera brusca e frettolosa. Una persona che, beninteso, ha perpetrato con coscienza e volontà. Ha tenuto una condotta vessatoria verso i pazienti anziani della struttura in cui operava.
Una condotta finalmente punita
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Ospedali, case di riposo e cliniche private sono avvertite. Il reato di maltrattamenti fisici è già stato rilevato in centinaia di strutture negli ultimi anni. Soprattutto nelle case di riposo o nelle case-famiglia dove gli anziani, in certi casi, sono stati confinati nelle loro stanze, umiliati con l’abbandono, la privazione di cibo. Oppure con la scarsa pulizia se non autosufficienti. E persino puniti con aggressioni fisiche e verbali.
La pandemia ha purtroppo creato tante condizioni di stress anche tra le fila del personale al lavoro. Ma nessuna è ammissibile. Nei giorni scorsi è stata pronunciata, dalla Corte di Cassazione, una sentenza che farà scuola: la n. 25116/2021.
Da oggi gli infermieri scortesi con i nostri anziani commettono un reato
Anche se non c’è una reale volontà di infliggere una sofferenza nelle persone ricoverate, non è più possibile, per chi accudisce una persona anziana, alzare la voce e passarla liscia.
L’insofferenza verso i pazienti destinati alle proprie cure dovrebbe indurre gli operatori della sanità a ripensare la propria vita. E magari a cambiare professione.
La magistratura, con questa sentenza, ha infatti messo in evidenza alcuni aspetti molto importanti: la gestualità e il tono violenti sono totalmente estranei alle professioni sanitarie, non ci sono eccezioni.
Sono aggravanti la consapevolezza della ripetitività e della pluralità di parole e gesti, idonei a ledere la personalità del paziente. Un paziente che si è sentito sempre più una vittima, tanto da denunciare la condotta brusca e frettolosa ricevuta.
Che cosa dobbiamo vigilare d’ora in poi
D’ora in poi dobbiamo riflettere sulla condizione dei nostri familiari, quando sono ricoverati in strutture di lunga degenza. Ma anche quando sono assistiti a casa. Qualcosa non va quando ci sono strani eccessi.
Quando d’improvviso dormono troppo oppure smettono di mangiare o diventano troppo insofferenti alle cure di chi li segue. Controlliamo coi medici lo scrupoloso rispetto della terapia farmacologica. Ma anche le condizioni di pulizia personali e degli ambienti dove i nostri anziani sono accuditi.
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