Il museo di Londra Victoria&Albert da oggi apre le porte alla mostra sulla moda made in Africa. Abiti che interpretano una cultura e una civiltà sono esposti fino al mese di aprile del prossimo anno. Un riscatto per il Continente nero tra turbanti e caftani con colori guizzanti di una vivacità esplosiva. Due anni di organizzazione per selezionare foto e abiti da presentare ad una platea mondiale. Si tratta di una mostra che è un percorso all’interno di un insieme di Stati che negli anni lottano per l’indipendenza dal colonialismo e le (poche) conquiste raggiunte.
Il riscatto
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Da oggi Africa Fashion, la prima mostra internazionale in quel di Londra potrebbe in sé sorprenderci. In fondo, eravamo rimasti alle foto in bianco nero degli schiavi, certamente malvestiti, quando almeno ci riuscivano, vittime del dominio bianco. A volte anche violento e aggressivo. Oggi potremmo sorprenderci, ma da questa parte di Mondo, verso Sud, la moda approda già da tempo in Occidente. Tanto per fare un esempio, Adebayo Oke-Lawal che ha creato l’etichetta Orange Culture stravolge l’abito tradizionale nigeriano. Tra i suoi fans annovera Dua Lipa, la cantante inglese di origine albanese e Lupita Nyong’o (attrice e doppiatrice). E sono diversi gli stilisti africani che suscitano l’interesse dei palati raffinati del vecchio continente.
Da oggi Africa Fashion, la prima mostra internazionale di moda del Continente nero ed ecco gli stilisti più in voga
Michelle Obama pare non ne possa fare a meno e parliamo del marchio Fè Noel. Ma ci sono anche altri stilisti afro che dovremmo monitorare. Partiamo da Joe Meribe, il cui nome ai più risulta familiare e debutta a Milano lo scorso anno. La stilista ama definire le sue collezioni «afropolitan chic». A seguire, citiamo Hanifa che vanta circa 10 anni di storia. Congolese, è nel guardaroba di Beyoncé e Sarah Jessika Parker. C’è poi lo stile urban di Heron Preston con pantaloni e tute urban appunto spesso di colore arancione.
Nostalgia
Da oggi Africa Fashion, la prima mostra internazionale racconta i profumi e i colori di un territorio immenso. Una cultura e un destino che ancora adesso pare scagliarsi contro con il rischio di una carestia alimentare. Un popolo però resiliente, capace di resistere e vincere le avversità con quei sorrisi e quella tenacia che scatena il cosiddetto mal d’Africa in quanti visitano parte del territorio. Quel sentimento cioè di profonda nostalgia che nasce nei turisti al loro rientro in Patria. Tanto che molti che visitano Stati africani una volta, non riescono a non ritornarci ancora.
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