La curva dei rendimenti è una linea che unisce i rendimenti dei titoli di Stato di un Paese in relazione alla loro durata. Solitamente è inclinata positivamente, ed in base alla sua tradizionale interpretazione costituisce un indicatore premonitore di fasi recessive o stagnanti dell’economia, quando si inverte negativamente. Ma perché questo succede e cosa si prospetta all’orizzonte attuale? Curva dei rendimenti: esempi storici e dinamica attuale sul ciclo economico. Entriamo nell’argomento.
Ristrutturazione del debito e curva negativamente inclinata
Indice dei contenuti
Talora le cose vanno male in economia. Sia quella generale di un Paese, sia quella di singoli settori o aziende. Cosa fa, quindi, un’impresa, quando è difficile o impossibile onorare le prossime scadenze debitorie?
Cerca di ristrutturare il debito. Ad esempio allungando i termini entro cui questi debiti dovrebbero essere adempiuti.
Una ristrutturazione riguarda, però, anche gli investitori. Che solitamente ristrutturano i loro investimenti in caso di previsioni economiche negative. Quando le cose vanno male, solitamente ci si sposta dalle scadenze di titoli obbligazionari a breve, verso quelli a lungo termine. Questo succede perché si spera che in un futuro più distante la crisi, che si prospetta a breve termine, possa essere risolta.
Questo fenomeno è ben evidente nella curva dei rendimenti.
Solitamente è positivamente inclinata, in quanto i rendimenti a breve sono più bassi di quelli a medio e lungo termine. E infatti il rendimento è l’altra faccia del rischio.
Solitamente tenere più a lungo un titolo obbligazionario è infatti più rischioso.
Ma quando si prospetta una crisi, la curva tende ad invertirsi. Infatti la predilezione per investimenti a lungo termine comporta maggiori acquisti di obbligazioni con tale scadenza, e maggiori sono gli acquisti, minore il tasso d’interesse.
Ecco, quindi, che una inversione della curva è un fenomeno che viene considerato predittore di fasi recessive o stagnanti.
Curva dei rendimenti: esempi storici e validità predittiva
Ma quale validità predittiva possiamo assegnare ad una inversione ribassista della curva?
Una validità predittiva della curva può essere valutata, ad esempio, in relazione alla situazione statunitense. La curva dei rendimenti si è invertita 28 volte ed una ventina di volte questo fenomeno ha anticipato fasi recessive.
Anche la curva dei rendimenti, quindi, pur essendo un buon predittore, non è comunque un indicatore infallibile.
Di seguito alcuni esempi di correlazione tra curva dei rendimenti USA ed indice S&P 500.
La curva più in alto evidenzia una inversione tra il tratto a breve e quello a lungo ed ha preceduto il ribasso azionario del 2000.
La curva più in basso è stata parimenti caratterizzata da una inversione nel tratto ricompreso tra scadenze a breve ed a lungo termine ed ha preceduto il ribasso del 2007.
Situazione attuale
Di seguito un grafico comprensivo della curva attuale.
La curva più in basso ha preceduto una correzione importante, intervenuta nel 2020.
Risulta interessante notare che, in quel caso, abbiamo assistito ad una correzione. Correzione che, per quanto severa, non si è tradotta in una vera e propria inversione di tendenza di lungo termine. Ma in quel caso, come possiamo notare, la curva non si era completamente invertita, ma aveva conosciuto solo una inversione parziale nel tratto iniziale.
La curva più in alto si riferisce, invece, alla situazione attuale.
Si tratta di una rilevante inversione di tendenza, tanto da rappresentare la pendenza negativa più marcata dal 1981.
Alcune banche sono fallite e molti ritengono che le prospettive siano tutt’altro che rosee per l’economia a stelle e strisce e per quella di altri Paesi.
Altro fenomeno da sottolineare il fatto che molte curve, anche di altri Paesi occidendatali, presentano questa inclinazione negativa tra scadenze a breve ed a lungo. Mentre l’Italia, invece, è una delle eccezioni in Europa, unitamente, ad esempio, a Spagna e Portogallo.
A fronte di economie occidentali caratterizzate da una curva dei rendimenti negativa, le economie di altre aree presentano invece una curva positiva, come la Cina o l’Australia.
Infine, una nota su Russia ed Ucraina.
La prima sino ad un anno fa, presentava un tratto negativamente inclinato tra i 3 ed i 20 anni.
La curva attuale è invece tornata positiva.
L’Ucraina continua invece a mantenere una curva negativamente inclinata tra scadenze a breve ed a lungo.