Curare il proprio animale significa risparmiare sulle tasse: ecco come

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Grazie al nostro sistema tributario possiamo fruire di diverse detrazioni fiscali che a fine anno si traducono in importanti rimborsi. Ecco come detrarre dalle tasse le spese per il nostro amico a quattro zampe.

Sempre più famiglie decidono di prendere un animale da compagnia per i molteplici benefici che essi apportano soprattutto nella sfera affettiva. Gli animali domestici infatti diventano dei veri e propri componenti della famiglia, sono in grado di riempirci di attenzioni e di tanto affetto. Portano gioia e allegria nelle nostre case e hanno un’importante capacità di incidere sul nostro benessere psichico.

Secondo molti studi, interagire con gli animali domestici aiuta a ridurre ansia e stress, migliora il nostro umore ed incide positivamente sulla salute del cuore. Sembrerebbe che i maggiori benefici dal punto di vista psicologico siano stati riscontrati nelle persone considerate più vulnerabili, come bambini, anziani, portatori di handicap. Da diverse statistiche sembra che circa 7 milioni di famiglie abbiano scelto di vivere con un animale domestico. Ovviamente prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe, oltre ai benefici responsabilità comporta anche l’esborso di spese ordinarie e straordinarie talvolta anche piuttosto elevate. Infatti oltre a quelle per il cibo e diversi accessori, le spese veterinarie sono dietro l’angolo. Infatti, potrebbe accadere che il nostro animale di compagnia abbia bisogno di visite e cure veterinarie.

Ecco quando curare il proprio animale significa anche risparmiare sulle tasse

Il nostro sistema tributario consente ai contribuenti di detrarre dalle tasse o dedurre molte spese che si sostengono per sé o per familiari a carico. Si pensi alla possibilità di portare in detrazione le spese che si sostengono per gli occhiali da vista o per visite specialistiche.

Inoltre il legislatore, in virtù del crescente numero di contribuenti con un animale domestico, prevede la possibilità di detrarre dalle tasse anche le spese veterinarie. Ovvero di detrarre dalle spese sostenute una percentuale del 19% dall’IRPEF. A stabilirlo è l’art. 15 del TUIR, al comma 1, lett. c-bis. Quest’ultimo prevede la detrazione fino all’importo di 550 euro, limitatamente alla parte eccedente la franchigia pari ad euro 129,11. Inoltre con Decreto del Ministero delle Finanze sono individuate le tipologie di animali per le quali spetta la detraibilità delle predette spese.

Ecco cosa sapere per fruire della detrazione

Per fruire della detrazione fiscale è necessario conoscere determinati dettagli. Innanzitutto la detrazione è prevista per chi effettivamente sostiene la spesa, a prescindere se si sia o meno il proprietario dell’animale. Nonché per le spese sostenute per curare animali legalmente detenuti per compagnia o per la pratica sportiva, come precisato dalla circolare n.55/E dell’Agenzia delle Entrate.

Le spese detraibili pertanto sono quelle relative alle prestazioni del medico veterinario, per l’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario. Nonché per le analisi di laboratorio e per gli interventi presso cliniche veterinarie. Il contribuente, ai fini della detrazione, non dovrà più conservare la prescrizione del medico veterinario, ma sarà necessario che lo scontrino riporti determinate informazioni. In particolare, il codice fiscale di chi sostiene la spesa, la natura, la quantità e la qualità dei medicinali acquistati. Infine, è necessario che il pagamento sia effettuato con strumenti di pagamento tracciabili. Grazie a queste piccole attenzioni potremmo detrarre dall’IRPEF le spese per il nostro cucciolo. Pertanto curare il proprio animale significa anche risparmiare sulle tasse.

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