In poche ore le criptovalute più importanti hanno subito uno scivolone a doppie cifre, dopo che Donald Trump ha annunciato l’avvio di dazi su Messico, Canada e Cina. Nelle ultime 24 ore Bitcoin è sceso fino a 91mila dollari, Global Cripto Market ha visto un calo del 9,83%.
Le minacce del Presidente degli Stati Uniti riguardo ai dazi hanno innescato panico nei mercati, soprattutto da parte degli investitori degli asset più rischiosi. Trump ha annunciato infatti che da martedì 4 febbraio 2025 sarebbero partite le tariffe del 25% su un’ampia gamma di prodotti importati dal Messico e dal Canada, mentre sui prodotti cinesi verrà applicata una tariffa del 10%. Trump ha annunciato altresì che sta pensando di applicare dazi anche all’Europa.
Dopo il caos, il sentiment sulle criptovalute è tornato rialzista
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Si stava prospettando come un “lunedì nero” quello del 3 febbraio: Bitcoin ha visto un crollo di oltre il 6%, scendendo ai minimi di 91,242,99 dollari. Ma non è l’unica criptovaluta ad aver segnato cifre in negativo.
- Ethereum è crollata del 20%,
- Solana di quasi il 9%,
- BNB del 16,6%,
- $TRUMP del 16% (e i memecoin di Melania del 12%),
- Dogecoin ha segnato un -25,1%,
- Avalanche del 25%,
- Tron -12% e Chainlink -23%.
Oscillazioni molto preoccupanti, dunque, anche se dopo qualche ora tutte le criptovalute hanno visto un rialzo. Non si comprende bene come mai le dichiarazioni sui dazi di Donald Trump, che ha dimostrato il suo sentimento pro-cripto non appena eletto, abbiano innescato questo panico nei Mercati. Forse perché Canada e Messico hanno promesso “ritorsioni” mentre la Cina avrebbe intenzione di “denunciare” Trump all’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Gli eventi confermano comunque che le criptovalute sono asset rischiosi, soggetti ad ampia volatilità. Adesso non resta che monitorare l’andamento dei Mercati.