Con l’approssimarsi della fine dell’anno, quelli che erano i primi sentimenti sul mondo real estate si stanno lentamente trasformando in cruda realtà. Solo ieri, infatti, Nomisma ha presentato l’aggiornamento sulle dinamiche del mercato immobiliare nelle principali città italiane.
Sul contenuto degli stessi, pochi dubbi. Crollano del 18% le compravendite immobiliari 2020 mandando in soffitta il mito del mattone quale investimento sicuro: ecco come rimediare e ripristinare l’approccio a tale asset, che da decenni accompagna milioni di italiani.
La dinamica delle compravendite per il 2020
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Che l’anno fosse iniziato male, lo si era capito già nel corso dell’analisi del primo trimestre. Si era chiuso con una variazione tendenziale nell’ordine del –15,5% in termini di volumi scambiati. Un saldo divenuto ancora più accentuato nel trimestre successivo, il secondo, quando gli scambi hanno fatto –27,2%.
Ora, gli esperti di Nomisma hanno delineato due differenti scenari per il 2020 nel suo complesso in termini di compravendite. In un primo scenario soft (detto di “Base”), gli scambi si dovrebbero attestare sulle 500mila unità, ossia –17,1%. Mentre nella peggiore delle due ipotesi (il c.d. scenario “Hard”) le case vendute potrebbero attestarsi anche attorno alle 491.000 unità. Per una variazione percentuale nell’ordine del –18,7%.
Le previsioni per il triennio 2021-2023
Sempre secondo quanto emerso ieri nel corso dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020, la situazione non sarà rosea per il biennio a venire. Anche a tale riguardo le previsioni si dividono a seconda dello scenario “Base” o “Hard”.
Nel primo caso, si stima che il recupero dei volumi degli immobili scambiati raggiungerà quasi integralmente i livelli pre-Covid nel corso del 2023. Ovvero ci vorranno altri tre anni per ritornare alla situazione pre-crisi.
Nello scenario peggiore, invece, si stima che ancora nel 2023 sarà presente sul mercato immobiliare un divario rispetto alle transazioni pre-Covid. In questo caso, la ripresa dei volumi sarebbe molto più accidentata nel suo percorso e farebbe fatica a recuperare il terreno perso in questi mesi 2020. Al punto che neanche nel 2023 si sarà ritornati al mondo che fu, ossia il mondo pre-Covid.
Crollo del mito del mattone quale investimento sicuro?
Ora, per rispondere al quesito bisogna partire da una considerazione. Sempre secondo i dati dell’Osservatorio, a crollare letteralmente in questi mesi è stata la domanda di immobili ad uso investimento. Ossia gli acquisti di case non per viverci in prima persona ma da mettere a reddito.
Oggi, infatti, è scesa drasticamente la domanda di chi cerca casa per motivi di studio e/o lavoro. A cascata, gli acquisti di abitazioni da mettere a reddito verso tali fasce di affittuari si è sgonfiata di pari passo.
Secondo i dati crollano del 18% le compravendite immobiliari 2020 mandando in soffitta il mito del mattone quale investimento sicuro
Crollano del 18% le compravendite immobiliari 2020 mandando in soffitta il mito del mattone quale investimento sicuro: ecco come rimediare.
È evidente che tutto questo non si tramuterà nella scomparsa dell’asset-casa quale forma d’investimento. Sicuramente il Covid aprirà lo spazio a nuovi scenari, ossia condurrà alla razionalizzazione dell’offerta. In altre parole, il mercato abbonda di offerta ma non di domanda. Per cui per poter continuare a competere e a “sottrarsi” clienti si aprono due possibili scenari per chi affitta appartamenti. E il cui stato può definirsi almeno discutibile:
a) ridurre il prezzo richiesto, in maniera da non restare schiacciati dall’offerta degli immobili di pari prezzo ma di migliore pregio e qualità. O centrali o, comunque, logisticamente più strategici;
b) investire – ossia rimodernare il proprio stabile – per colmare il gap tra il proprio asset e quelli offerti sul mercato dalla concorrenza.
Come a dire: la crisi scaturita dal Covid spazzerà via dal mercato immobiliare un bel pò di pasti gratis.
Ecco illustrato, dunque, perché crollano del 18% le compravendite immobiliari 2020. Mandando in soffitta il mito del mattone quale investimento sicuro. Ecco come fare per non soccombere al nuovo ordine di cose.
Infine, in quest’articolo dimostriamo se rendono più 100mila euro su un bilocale oppure 200mila su un appartamento di maggiore metratura.