Crisi Tesla: Elon Musk non si arrende all’ascesa delle auto cinesi ed europee nella rivoluzione elettrica

Crisi Tesla: Elon Musk si arrende all'ascesa delle auto cinesi ed europee nella rivoluzione elettrica?

Continuano i guai per Elon Musk e, in particolare, per Tesla, il marchio automobilistico di proprietà dell’imprenditore più famoso del mondo. Nel mese di febbraio 2025, le vendite sono notevolmente calate e l’azienda ha dovuto fare i conti con la scalata sul mercato delle auto elettriche asiatiche ed europee.

Nel nostro continente, ad esempio, Tesla è stata battuta da Renault, il cui modello Dacia Sandero è risultato il più venduto a febbraio. In base ai dati pubblicati dall’Istituto britannico Jato Dynamics, i veicoli cinesi hanno collezionato in Europa un totale di 19.800 immatricolazioni, mentre Tesla si è fermata a quota 15.700 unità. Si tratta di una notevole battuta di arresto, se si pensa che a febbraio 2024 la società aveva venduto 28.131 unità; la quota Tesla è, dunque, passata dal 18,4% al 7,7% in soli 12 mesi.

Calo delle vendite Tesla: boom di immatricolazioni delle auto cinesi (Volvo, Byd, Polestar) e di Renault

Alla base della crisi non ci sarebbe solo la decisione di Elon Musk di intraprendere l’attività politica al fianco di Donald Trump, ma anche le variazioni che sono state apportare al Model Y. L’auto (che finora detiene il primato come modello più venduto) ha registrato una riduzione delle immatricolazioni del 56% e l’azienda sta pensando di eliminare gradualmente la versione esistente, per introdurne una più all’avanguardia.

Calo delle vendite Tesla: boom di immatricolazioni delle auto cinesi (Volvo, Byd, Polestar) e di Renault

Calo delle vendite Tesla: boom di immatricolazioni delle auto cinesi (Volvo, Byd, Polestar) e di Renault

Durante questo processo di rimodernamento, non è raro che le vendite subiscano un arresto, prima di ritornare ai livelli ordinari. Le perdite per Tesla sarebbero rilevanti perché il marchio ha un numero abbastanza limitato di modelli in circolazione e, dunque, risulta più vulnerabile ai cambiamenti.

Della crisi di Tesla beneficiano le aziende cinesi ed europee. In particolare, Volvo, Byd e Polestar hanno incassato aumenti delle vendite fino al 94%. Seguono altri due brand cinesi molto interessanti: Xpeng (che ha aumentato le immatricolazioni di circa 1.000 unità) e Leapmotor (quasi 900 auto elettriche vendute).

In Europa, invece, il leader delle vendite a febbraio 2025 risulta Renault, con un incremento del 12%. Stellantis, invece, ha perso 2,6 punti rispetto allo scorso anno. La performance positiva del gruppo francese è dovuta essenzialmente ai modelli Renault Clio e 5, Symbioz e Dacia Sandero. Quest’ultima è stata l’auto più venduta nel vecchio continente.

Tra gli altri marchi, spiccano Volkswagen, che continua a essere un punto di riferimento nella vendita dei modelli elettrici (con un incremento del 108% rispetto al 2024), Audi, Kia, Skoda, Citroen, Cupra, Mini e Ford.

Elon Musk e Tesla nella bufera: utili gonfiati? Il Governo statunitense rinnova il sostegno all’azienda

Secondo un’inchiesta apparsa qualche giorno fa sul Financial Times, Tesla avrebbe investito 1,4 miliardi di euro negli ultimi sei mesi, ma non ci sono stati aumenti di beni fisici o immateriali in bilancio. Secondo il noto quotidiano britannico, potrebbe trattarsi di un espediente per gonfiare gli utili dichiarati.

Proprio nel giorno in cui è stato pubblicato l’articolo sul Financial Times, il Segretario al commercio, Howard Lutnick, ha rilasciato un’intervista in cui esortava ad acquistare azioni di Tesla. Ma non si tratta dell’unica iniziativa inusuale, perché la settimana precedente era stato lo stesso Presidente degli Stati Uniti d’America a pubblicizzare l’acquisto delle auto elettriche Tesla, mostrando una serie di modelli parcheggiati lungo il viale della Casa Bianca.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.