Assogestioni ha condotto una indagine sul 2019 ed ha verificato come cresce l’interesse verso i Fondi Comuni italiani. A fine anno 7 milioni di italiani hanno scelto di investire in questo settore. Il successo registrato dai Piani Individuali di Risparmio, acronimo PIR, ha dato una spinta ulteriore a questo ramo di investimento.
Cosa ha notato Assogestioni
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I sottoscrittori di Fondi Comuni italiani sono cresciuti dal 2013 di circa il 50%. L’incidenza dei sottoscrittori rispetto alla popolazione residente in Italia ha avuto un balzo in avanti, centrando nel 2019 il 12%. Alle donne piace investire in Fondi Comuni italiani e nel 2019 la mela si divide quasi a metà con l’altro genere. I giovani nell’età compresa tra 26 e 35 anni hanno abbandonato l’investimento nei Fondi Comuni rivolgendo lo sguardo da una altra parte. I Fondi Comuni hanno attirato l’attenzione negli ultimi tempi della popolazione oltre i 75 anni.
Da dove provengono gli investitori
Gli investitori in fondi sono prevalentemente al Nord Italia. Il 65% hanno interesse a sfruttare le possibilità dei Fondi Comuni. Questo dato riflette anche la ripartizione della ricchezza storicamente più alta tra la popolazione del Nord Italia.
Cosa preferiscono gli italiani
Gli italiani investono principalmente in fondi flessibili tanto che nel 2019 la crescita è stata pronunciata. Il 36% dei sottoscrittori hanno optato per questo investimento. A dare un impulso in questo senso la continua innovazione di prodotto delle società di gestione del risparmio. Quest’ultime hanno puntato sui Fondi Comuni perchè capaci di offrire un’asset allocation completa in un singolo prodotto.
Fondi obbligazionari messi da parte
Gli italiani hanno sempre avuto un occhio di riguardo per i fondi obbligazionari. Negli ultimi 5 anni non è più cosi e il calo è vistoso. Questo asset class ha un basso rendimento e non ha più l’appeal di una volta. Al tirare le somme cresce l’interesse verso i Fondi Comuni italiani.