Un focus per capire meglio come si stanno sviluppando nel nostro Paese alcune situazioni, strettamente connesse al Covid-19.
Dopo una impennata della curva epidemiologica anche in Italia, anche se su livelli di nuovi contagi giornalieri in misura decisamente inferiore a quella di altri paesi, si aprono alcuni pressanti interrogativi.
- Legali o no i provvedimenti restrittivi della libertà personale, conseguenti alla pandemia, e la stessa dichiarazione di stato d’emergenza?
- Apertura scuole confermata effettivamente o tutto rinviato?
- Verso una nuova chiusura generale o no?
Affrontiamo di seguito alcuni dei più diffusi interrogativi sulla situazione italiana.
Covid-19: legittime le misure di limitazione della libertà e la dichiarazione dello stato di emergenza?
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Su questo punto è già possibile constatare la divergente opinione di autorità giurisdizionali diverse.
Per il giudice di pace di Frosinone, che si è pronunciato su un ricorso contro un verbale elevato per violazione delle misure restrittive, è tutto l’impianto decretato da Conte o altri ministri a palesarsi illegittimo.
Soprattutto per violazione di disposizioni di legge ordinaria in materia di stato emergenziale (che si riferirebbe a fattispecie e materie diverse rispetto alla sanità).
Diversissima, invece, l’opinione del Tar, cui hanno fatto ricorso le discoteche. E ricordiamo che esse sono state recentemente richiuse da un provvedimento governativo dopo aperture di locali disposte a livello regionale.
Per il giudice di prime cure in ambito amministrativo, che al momento si è espresso comunque solo in via cautelare, sussisterebbe un’ampia facoltà discrezionale delle pubbliche autorità, a partire dal governo, di disporre determinati provvedimenti.
Covid-19: situazione italiana tra dubbi ed incertezze.
È in ogni caso già evidente un chiaro contrasto giurisprudenziale.
Anche se non nello steso ambito giurisdizionale, perché Giudice di Pace e Tar appartengono a giurisdizioni diverse.
Ed anche in grado di appello i giudicanti sarebbero diversi, tribunale ordinario civile e Consiglio di Stato.
Ma comunque i diversi indirizzi costituiranno possibile base di indicazioni giurisprudenziali di segno opposto, cui potranno far riferimento i ricorrenti nelle diverse sedi, anche se appartenenti a rami diversi dell’ordinamento giudiziario.
Siamo quindi ancora in una fase di evidente incertezza riguardo il Covid-19 inquadrato nella situazione italiana.
La questione sarà probabilmente definitivamente chiarita, quindi, solo da una giurisprudenza della Cassazione, in considerazione di probabili, ulteriori ricorsi al giudice di legittimità.
E quest’ultimo, nell’ambito della propria funzione nomofilattica, sarà deputato a definire, una volta per tutte, la legittimità o meno di provvedimenti limitativi delle libertà. E anche della dichiarazione dello stato emergenziale, a seguito di situazioni pandemiche.
Intanto, cosa ne è di atti e provvedimenti?
Nel frattempo, a parte il verbale già annullato dal giudice di pace di Frosinone, fin tanto che non sarà intervenuta una sentenza definitiva, gli atti emanati sono ritenuti validi. Salvo una eventuale sospensione cautelare, e le autorità ne potranno emettere altri. Proprio sulla base del principio che il relativo potere, fin tanto che sul tema non intervenga una sentenza definitiva, è presunto legittimo.
Apertura delle scuole o rinvio?
Siamo ormai a ridosso della data prevista per la prima riapertura della scuola, quella che si riferisce soprattutto alle cosiddette attività di recupero.
Ma ci sarà questa riapertura in presenza?
Le autorità competenti, in primis la ministra Azzolina, ha dato conferme in tal senso, ma non si può considerare tale evento come scontato.
Soprattutto per un motivo.
Gli organi competenti hanno, in primis, l’obbligo di garantire la sicurezza.
Ma il punto è proprio questo.
Non si può garantire, con le sole misure previste, quali banchi separati, distanziamento, o mascherine, se la curva dei contagi è troppo elevata.
Il rischio, nel caso si superino determinati limiti, è quello di vanificare tali misure, in quanto una curva oltre certi limiti comporterebbe, a detta degli esperti, comunque un certo numero di contagi.
Si rischia quindi di reiterare l’esperienza tedesca, che ha visto riaprire le scuole, per poi chiuderne diverse, proprio a seguito dei contagi intervenuti.
Verso un nuovo lockdown?
Ma quello che fa più paura di tutto nell’analisi della situazione italiana e il Covid-19, riconduce all’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato.
Anche e soprattutto per le gravi ripercussioni economiche, che avrebbe.
E’ intervenuto il ministro Speranza a smentire tale ipotesi, ma le sue parole non hanno realmente chiarito in senso definitivo.
Infatti, ha detto che in base alla situazione attuale, il lockdown è escluso.
Ma in base a come potrebbero cambiare le cose tra qualche tempo?
Non è dato sapere.
Conclusioni
Sui principali temi, riconducibili, direttamente o meno, al Covid-19, permangono ancora molti dubbi ed incertezze, come dimostrano le questioni di un nuovo lockdown, della riapertura o meno delle scuole, e financo della legittimità o meno dell’impianto giuridico dei provvedimenti.
Molto dipenderà dall’evoluzione della curva epidemiologica, il che chiama in causa anche e soprattutto i nostri comportamenti.
Anche i dati attuali lo confermano. I nuovi contagi in Italia sono soprattutto quelli cosiddetti di importazione, che risentono, infatti, dei comportamenti di coloro che hanno preferito trascorrere un periodo di vacanze all’estero, invece che seguire il consiglio di trascorrerle in prossimità.
Con evidenti ripercussioni su curva epidemiologica, nonché sui mancati introiti economici per il nostro paese.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“