Analisi settimanale sull’andamento dell’economia a cura di Vittorio Grimaldi.
Macro/Micro: many known unknows
Nell’ attesa del ” giorno della liberazione”, 2 aprile/dazi, crolla la fiducia del consumatori Usa ai minimi di novembre 2022, la borsa Usa rivisita i minimi relativi di periodo, quella europea / cinese/ giapponese in risk off mood, usd stabilmente debole con il decennale usa in area 4.25%, un pce core al 2.8% higher than stabilmente verso il 3% più che 2% .
Unico asset che in settimana segna nuovi massimi è l’oro e stranamente il Dr Copper, che in altri tempi avrebbe segnalato l’opposto del risk off di mercato recessivo, anch’esso fagocitato dal known the unknows, visto che l’incremento dei dazi potrebbero colpire anche il copper, da cui i relativi acquisti pre emptive.
Un’incertezza che già la scorsa settimana era stata il filo conduttore di una Fed ondivaga in primis, con un tocco dovish.
- Sul versante macro gli ha fatto eco per l’Europa il sempre lucido Panetta che in un suo articolo sull’ FT, in settimana, invita la Bce ad un atteggiamento pragmatico, in presenza di variabili molto volatili e all’ approssimarsi del real neutral rate.
In tale circostanza affidarsi al modello teorico “R star” per fare previsioni potrebbe essere fuorviante: quando si è a 500 km dalla meta un errore del gps di 5 km doesnt matter ma a 10 km matters a lot.
Un pragmatismo cui al momento si ispira Rieder (si riporta sua intervista alla cnbc), che condivido appieno per le strategie operative. Egli considera il quadro macro corrente Usa di transizione, laddove nel credito si possono ottenere rendimenti reali più che soddisfacenti, mentre l’equity Usa sconterebbe un periodo dove si è passati celermente dagli animal spirits agli hibernian animals.
- Condivisibile diversifcare l’equity in Europa ed Asia, peraltro usando la parola “hide”, il debito in Usa deve essere ridotto e questo non può che avere impatti negativi sulla crescita, per quanto con tassi d’ interesse più bassi.
Ciò non vuol dire ridurre l’equity Usa in quanto il filone Ai resterà centrale, soprattutto per i settori che lo utilizzeranno (health care, banche europee, in primis, ancora cheap nonostante i material rerating) . I consumi, per Rieder, ” should hold pretty well” ( 70% gdp) e quindi non ci sarebbe motivo per ridurre l’ equity exposure.
Aggiungerei che da qualche settimana siamo passati dalla fase del bond vigilantes a quella dello stock vigilantes.
Il rimbalzo da M7 è stato short lived, col classico ritorno sui minimi da analisi tecnica; dal 2 aprile col l’ S&P 500 in area 5580 il gioco si fa duro, e quando il gioco si fa duro, i duri giocano.
Chi pensa, come me, che inizierà gradualmente una fase repentina di escalation / de escalation da dazi, cui, per dirla alla Zervos, dovrebbe aggiungersi una riduzione della speed public debt cut / DOGE , compra gradualmente equity da 5500 di S&P in giù . In modo diversificato, sia regional che settoriale, M7 inclusi.
Sono convinto che se lo stock vigilantes cominciasse a scontare, con avalli non solo da soft data ma da hard data, una probabilità di recessione superiore al 50%, con S&P 500 vicino a 5000, in simbiosi, entrerebbero in azione sia la “Trump put ” che la ” Fed put”. Senza la prima, col materializzarsi di una possibile recessione, the main street, ancora prima di wall street, condannerebbe il triumvirato Trump-Bessent-Musk a una sonora sconfitta alle elezioni di mid term, e potrebbe non bastare per salvare the main street neanche la Fed put, dato il time lag di trasmissione di politica monetaria espansiva alla real economy .
In tal caso solo wall street avrebbe tempo per recuperare, dopo un marcato arretramento.
Unico rischio di breve alla mia convinzione, che va di pari passo con la fase escalation / de escalation da dazi, post 2 aprile,
saranno le linee guida degli M7, in concomitanza dei fnancials del Q 1 di fine aprile; se queste saranno lower than, perché condizionate dal passaggio da animal spirits a hibernian animals, citati da Rieder, quel periodo potrebbe scandire il timing del minimo 2025 dell’azionario Usa, da cui la mia gradualità negli acquisti.
Dal 2 aprile in poi, il choppy trading per l’equity da 1/x/2 , dovrebbe lasciare il posto alla doppia 1/2, bear o bull camp, io sono nel secondo.
Bwe