Si sa che l’Italia è oramai in piena crisi politica. Allora, una domanda si impone alla nostra attenzione è: “cosa succederà dopo le dimissioni di Conte?”. Come si sa, alla vigilia del voto sulla relazione del Ministro della Giustizia, Conte, date le premesse, ha deciso di rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica.
Quindi, inizia adesso la fase transitoria per la formazione di un nuovo Esecutivo. Nell’occasione, Mattarella non ha affidato immediatamente al Premier l’incarico di trovare una nuova maggioranza. La decisione sulla formazione dell’Esecutivo, quindi, è stata riservata e rinviata a tempi migliori. Nel frattempo, il Governo continuerà ad operare per svolgere le incombenze più imminenti. Oggi, inoltre, sono iniziate le consultazioni.
Cosa sta succedendo in queste ore
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Certo, dare una risposta alla domanda su cosa succederà dopo le dimissioni di Conte, non è semplice. E’ naturale che si stiano facendo previsioni sull’esito delle consultazioni. Ebbene, il centrodestra dovrebbe presentarsi al Colle con una delegazione unica composta dai leader di Lega, Fratelli d’Italia, Udc e Forza Italia. Quindi, in questo periodo di transizione, si bloccherà l’attività del Parlamento, tranne per ciò che concerne il Recovery Fund, per il quale si continua a lavorare nelle rispettive commissioni.
Quindi, l’attività legislativa di indirizzo e controllo, continuerà normalmente, per tutta la settimana. Le consultazioni, invece, potranno essere seguite in diretta, sul canale Youtube della Presidenza della Repubblica e sul sito del Quirinale, da parte di tutti i cittadini. Considerate le posizioni ferme assunte in precedenza dal Presidente della Repubblica, i partiti stanno pianificando le proprie strategie politiche da sottoporre al vaglio del predetto. Oggi, si sono riunite le forze di centrodestra, mentre questa sera ci sarà il vertice di Italia Viva. Invece, il Partito Democratico si riunirà per domani a ora di pranzo. C’è grande fermento sulle questioni da portare avanti e soprattutto sulle tattiche da adottare. In cima, c’è il Presidente della Repubblica, che, in questa fase, è arbitro assoluto.