Cosa succede se non si presenta domanda di pensione entro la fine del prossimo anno?

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Il prossimo anno tutto potrebbe cambiare a livello previdenziale visto che il Governo ha annunciato una riforma strutturale. E se non si va in pensione entro il 31 dicembre 2023 quello che ci attende potrebbe essere ignoto. Per chi vuole pianificare la propria pensione, quindi, è da farlo assolutamente entro la fine del 2023, altrimenti pianificare oltre, oggi, non è possibile

Il Governo di Giorgia Meloni si sta dando da fare su più fronti. Ha annunciato per il prossimo anno una riforma strutturale per le pensioni. Quello che in campagna elettorale era stato annunciato era un superamento della Legge Fornero e della sue rigidità. E, quindi, l’introduzione di una nuova flessibilità in uscita che non sia temporanea potrebbe sconvolgere la visione della previdenza italiana. Cosa succede se non si presenta domanda di pensione nel 2023? Potrebbe cambiare tutto.

Per le pensioni potrebbe cambiare tutto-proiezionidiborsa.it

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La riforma annunciata potrebbe sconvolgere le misure che conosciamo

Una riforma pensioni strutturale significa un cambiamento radicale della previdenza. Potrebbe portare all’abolizione delle misure di pensionamento oggi in vigore e l’introduzione di nuove forme di pensionamento.

E questo cambiamento non porterebbe solo a scadenza misure temporanee. Questo significa che potrebbe portare anche all’abolizione di tipologie di pensione a cui si fa riferimento da anni. Come la pensione anticipata ordinaria, la pensione per i precoci o le misure contributive previste dalla Legge Dini.

Potrebbe portare all’abolizione di tipologie di pensione a cui si fa riferimento da anni-proiezionidiborsa.it

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Non sappiamo, infatti, come si agirà nei confronti di misure non a termine e neanche cosa il Governo vuol cambiare e cosa, invece, vuol mantenere dell’attuale sistema previdenziale.

Cosa succede se non si presenta domanda di pensione nel 2023

Non presentare domanda di pensione entro il 2023, quindi, potrebbe significare un salto nel buio. Un po’ come quello che è accaduto nel 2012 con l’introduzione della Legge Fornero nel 2012. Uno sconvolgimento radicale per i lavoratori, molti dei quali si sono trovati ad essere esodati.

Ovviamente, si spera che il nuovo Governo impari dal passato e non commetta gli stessi errori. Ma in questo ambito è molto difficile tenere conto di tutto e tutti. E allora ecco perché per pianificare la propria uscita dal mondo del lavoro con qualche mese di anticipo è bene agire in fretta. La pensione può essere pianificata ora, sapendo quali sono le misure in vigore fino a fine anno. Ma è necessario presentare domanda entro la fine del 2023.

Perché per chi non cristallizza i requisiti non si sa cosa ci sarà nel 2024. Ovviamente, per chi raggiunge i requisiti di pensionamento con l’anticipata ordinaria o con la Quota 103, ad esempio, entro il 2023 la domanda di pensionamento potrà essere presentata anche l’anno successivo, perché la misura cristallizza. Ma anche la cristallizzazione potrebbe essere soggetta a revisione o modifiche e di questo bisogna tenerne conto.

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