Forse, non ci sarà mai saltato in mente di proseguire negli studi, senza, purtuttavia, pagare le tasse universitarie. Quindi, appare interessante chiedersi: “cosa succede se non si pagano le tasse universitarie?”. Naturalmente, se si tratta solo di un ritardo, prima di addivenire alle conseguenze che a breve illustreremo, viene concessa una dilazione. Tuttavia, di regola, il ritardo implica il pagamento di una mora. Se, poi, si va oltre i tempi utili per ovviare alla mora e saldare il debito, si va incontro a conseguenze più serie. Esse, infatti, arrivano fino al punto di pregiudicare la possibilità di prosecuzione della carriera universitaria. Ma vediamo come ciò accade.
Mora
Così come accade per le contravvenzioni al Codice della Strada ma anche per le tasse in genere, la mora, aumenta con il dilatarsi dei tempi del ritardo. Quindi, se il ritardo è di pochi giorni o settimane, ammonterà a qualche decina di euro. Invece, se decorrono invano mesi, può arrivare a circa 150 euro.
Ulteriori conseguenze e blocco carriera
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Ma per rispondere soddisfacentemente alla domanda: “cosa succede se non si pagano le tasse universitarie?”, proseguiamo nella trattazione. Come anticipato, quando il mancato pagamento oltrepassa il ritardo consentito, l’Università procederà al blocco della carriera accademica. Ciò comporterà conseguenze immediate, quali: l’impossibilità di sostenere esami e di usufruire di qualsiasi servizio amministrativo. Dopodichè, per sanare la posizione, sarà necessario esborsare una somma ulteriore, oltre alle tasse non pagate.
Decadenza dagli studi universitari
Ulteriore conseguenza che si verificherà con il decorso del tempo, sarà la decadenza dagli studi universitari. Cioè, qualora il mancato pagamento delle tasse superi gli 8 anni accademici, la carriera universitaria risulterà decaduta. Da qui la perdita degli esami sostenuti e delle tasse precedentemente versate. In ogni caso, sussiste una valvola di salvezza nell’ipotesi in cui uno studente decaduto volesse iscriversi ex novo all’Università. In tal caso, potrà richiedere il riconoscimento degli esami precedentemente sostenuti.
Ipotesi di congelamento degli esami
Se, però, per ragioni personali, si voglia sospendere la carriera universitaria e non pagare le tasse per un determinato periodo, sussiste un altro istituto di riferimento. Esso è il congelamento degli esami, che può prevedere una diversa regolamentazione da un ateneo all’altro. Tuttavia, il dato positivo è che, ricorrendo a questa procedura, non si perdono gli esami e le tasse già versate. La regola è che al momento della sospensione della carriera, bisogna essere in regola con le tasse e i contributi dovuti fino all’anno accademico precedente. Invece, per riprendere gli studi, può essere richiesta una quota di ricongiunzione, che di solito ammonta a qualche centinaio di euro.
Rinuncia
La rinuncia agli studi comporta, invece, la perdita degli esami sostenuti e delle tasse pagate. In questo caso, è possibile rinunciare anche se non si è in regola con le tasse. Anche in questa ipotesi, però, è possibile iscriversi ex novo all’università, richiedendo il riconoscimento, integrale o parziale, degli esami sostenuti prima della rinuncia.