Nel nostro Paese sono circa dieci milioni le famiglie che vivono con un animale domestico. Un recente studio commissionato da ASSALCO ha censito oltre 4 milioni di famiglie con felini e 6 milioni con un cane. Tra le cure più comuni che i proprietari sostengono per i propri animali ci sono le vaccinazioni. In questo articolo tratteremo questo importante aspetto sanitario.
Analizzeremo anche cosa succede se non si fa vaccinare il proprio cane o gatto e se esistono delle sanzioni in merito. I veterinari sono infatti concordi nell’affermare l’importanza delle vaccinazioni per i nostri amici a quattro zampe. Il vaccino consente sia di immunizzare il singolo animale che di prevenire il diffondersi di virus potenzialmente molto pericolosi.
Quali vaccinazioni
Indice dei contenuti
Secondo l’associazione veterinaria WSAVA esistono tre tipologie di vaccinazioni essenziali sia per i cani che per i gatti. Si tratta dei vaccini normalmente raccomandati dai veterinari che prevedono un richiamo annuale per tutta la vita dell’animale. Gli esperti ribadiscono infatti l’importanza di mantenere immune il proprio amico a quattro zampe anche in età adulta.
L’appuntamento con il veterinario per le vaccinazioni è insomma una costante nella vita di chi vive con un animale domestico. Ma cosa succede se non si fa vaccinare il proprio cane o gatto? In Italia, in realtà, non esiste alcuna norma che renda queste vaccinazioni obbligatorie. Insomma, chi non segue le indicazioni del mondo scientifico non rischia alcuna sanzione. Le cose cambiano, però, se si decide di portare i propri animali all’estero.
Cosa succede se non si fa vaccinare il proprio cane o gatto
Oltre alle vaccinazioni di base, la WSAVA consiglia anche di somministrare al proprio animale l’antirabica. Questo vaccino non è obbligatorio nel nostro Paese ma è necessario per soggiornare all’estero. Inoltre, alcune regioni potrebbero rendere obbligatoria questa copertura anche sul proprio territorio. In altre parole, il libretto sanitario è un documento obbligatorio anche per muoversi all’interno dell’Unione Europea e di alcune regioni italiane.
Al suo interno deve necessariamente trovarsi la certificazione del vaccino contro la rabbia. Le sanzioni cambiano a seconda del Paese e in alcuni Stati possono essere particolarmente severe. Ricordiamo che i costi del veterinario rientrano tra le spese detraibili dal 730 di cui abbiamo parlato in un recente approfondimento.