Tra i fondi pensionistici gestiti dall’INPS c’è anche la Gestione Separata. Alla quale in Italia sono iscritti i liberi professionisti. Ed anche i lavoratori autonomi. Nel rispetto di opportune condizioni. In particolare, i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata sono quelli cosiddetti senza cassa.
Ovverosia quelli che non rientrano nell’obbligo di iscrizione ad altre casse previdenziali private. E quindi possono iscriversi alla Gestione Separata. Un architetto o un ingegnere che esercita la libera professione non ha l’obbligo di iscrizione, proprio alla Gestione Separata, per rendere l’idea, ma all’INARCASSA. Che è la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti.
Cosa succede se non ci si iscrive alla Gestione Separata INPS
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Inoltre, tra i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata possono esserci pure coloro che sono impegnati saltuariamente. Ovverosia in lavori a prestazione occasionale. E questo avviene, con obbligo di iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS, quando l’importo dei compensi percepiti supera annualmente la soglia dei 5.000 euro lordi.
Ed allora, cosa succede se non ci si iscrive alla Gestione Separata INPS? La risposta è semplice. In quanto scattano sanzioni. Dato che l’iscrizione alla Gestione Separata non è frutto di una libera scelta. Da parte del lavoratore. Ma è in tutto e per tutto un obbligo. Quando maturano le condizioni e quindi i requisiti richiesti.
Come si pagano i contributi
In più, sul pagamento dei contributi alla Gestione Separata dell’INPS, e sull’essere di conseguenza in regola, la responsabilità è pienamente a carico del libero professionista. O del lavoratore autonomo. Rispetto invece al prelievo alla fonte dei contributi previdenziali che, invece, avviene nella busta paga. E quindi per i lavoratori dipendenti. E pure per gli occupati che sono assimilati al lavoro dipendente.
Quali sono le tutele previdenziali per i lavoratori, quelli che sono iscritti alla Gestione Separata
Pure la Gestione Separata garantisce ai lavoratori iscritti, versando regolarmente i contributi previdenziali obbligatori, l’accesso a prestazioni previdenziali. Ed anche assistenziali. Al pari degli altri fondi pensionistici pubblici che sono gestiti dall’INPS. Dalla pensione di vecchiaia a 67 anni di età. A quella riconosciuta ai familiari dei defunti. Passando per le pensioni anticipate. Per il supplemento di pensione. Ed anche per le prestazioni di invalidità.
Alla Gestione Separata, inoltre, ci sono iscritti in Italia tantissimi pensionati. Al fine di ottenere i supplementi di pensione. Si tratta di pensionati che continuano poi a lavorare. E questo, per esempio, dopo essersi ritirati dal lavoro dipendente. E lo fanno in qualità di consulenti a Partita IVA. Continuando a versare i contributi previdenziali obbligatori. Proprio nella Gestione Separata. Uno dei fondi pensionistici pubblici dell’INPS.
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