Cosa succede se il lockdown ci porta a bere troppi caffè

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Accade a chi ha dovuto chiudere il proprio negozio o è in stato messo in Cassa Integrazione, a chi non può vedere gli amici che abitano in un altro paese. E a chi non può andare a fare la spesa dove preferisce.

Chi non vive bene la quotidianità si ritrova a bere, stando fermo a casa, più tazze di caffè di quelle che consumava prima. È un’abitudine che non dobbiamo assecondare. Cosa succede se il lockdown ci porta a bere troppi caffè? Le conseguenze non sono per nulla piacevoli. Gli esperti di Salute e Benessere di ProiezionidiBorsa ci spiegano quali sono i livelli da non superare e cosa succede quando esageriamo.

La passione per il nero

La passione per il caffè o per il tè arriva dalla nostra infanzia. Qual è il profumo che ci annunciava il risveglio della casa? Quello fiorito del tè o quello prepotente del nero bollente? Sono tre, al massimo cinque (di cui due decaffeinati) quelli che possiamo prendere ogni giorno senza sollecitare il nostro apparato circolatorio. Non c’è differenza se prendiamo il caffè ristretto, lungo all’americana o diluito in un invitante cappuccino. L’eccessiva assunzione di caffeina fa aumentare la frequenza cardiaca, alza la pressione sanguigna, affatica l’atrio del cuore, lo fa fibrillare.

Goderne il profumo ci rasserena

Cosa succede se il lockdown ci porta a bere troppi caffè? Che dobbiamo darci un limite.

Se non possiamo berne di più, regaliamoci però il suo benefico profumo. Uno scrub al caffè con i fondi di una macchinetta, o della polvere fresca, mescolati a yogurt e miele, ci danno una sferzata di buonumore.

Se non abbiamo niente da fare, possiamo utilizzarne un pò per restaurare mobili e oggetti in cuoio . E persino per ravvivare il colore dei capelli, se sono scuri, aggiungendolo alla crema dopo shampoo. Il profumo del caffè, che si sprigiona da queste attività, sarà molto confortante.

Cosa succede se il lockdown ci porta a bere troppi caffè

Chi vive male le nuove regole della pandemia, collegate alla situazione lavorativa, è soggetto a stati d’ansia. Che devono essere tenuti sotto controllo senza ricorrere al caffè.

Dopo tre tazze di caffè al giorno, cominciamo a dormire meno di sera, ad alzarci più stanchi al mattino. E con un primo accenno di gastrite. A causa del troppo caffè lo stomaco produce un surplus di gastrina, un ormone che accelera l’attività del colon e manda in subbuglio l’intestino.

Se pensiamo di combattere questo malessere mattutino con un altro caffè, sbagliamo. Pensando di accelerare il nostro metabolismo, ci ritroveremo invece con attacchi di tachicardia, una strana sudorazione delle mani e dei piedi e, ovviamente, una buona dose di irritabilità.

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