Dai pagamenti ai bonifici in entrata ed in uscita, passando per la domiciliazione delle utenze di luce, gas e telefono, il conto corrente bancario o postale è un prodotto sostanzialmente indispensabile per la vita quotidiana, ed in particolare per la gestione del denaro.
E questo anche perché, altrimenti, molti pagamenti in contanti non si potrebbero fare in quanto proibiti dalla legge. Attualmente, infatti, è obbligatoria la tracciabilità per tutti i pagamenti che, anche frazionati, superano la soglia dei 1.999,99 euro. Ma detto questo, cosa succede invece quando un conto corrente bancario o postale è fermo? Ovverosia, da tanto tempo è privo di movimentazioni?
Per esempio, si finisce in tal caso sotto la lente del Fisco? Oppure addirittura la banca, in via unilaterale, può chiudere d’ufficio un conto corrente che è non movimentato da troppo tempo? Vediamo allora di chiarire proprio questo importante aspetto.
Cosa succede e quali rischi si corrono quando il conto corrente bancario o postale è senza movimenti per troppo tempo
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Nel dettaglio, il titolare di un conto corrente bancario o postale non è obbligato a fare delle movimentazioni. L’importante è che il conto sia sempre in attivo, ovverosia che in giacenza ci sia una qualche somma di denaro, anche solo un euro.
Detto questo, su cosa succede e quali rischi si corrono per il conto non movimentato c’è anche da aggiungere un’altra cosa importante. Ovverosia, che la banca non può chiudere il conto corrente d’ufficio anche se non ci sono dei movimenti. E questo almeno per un tempo massimo pari a 10 anni. Vediamo perché nel dettaglio.
Quando un rapporto bancario o postale può trasformarsi in dormiente e cosa fare
Se invece per 10 anni il conto bancario o postale non è stato mai movimentato, allora questo ai sensi di legge diventerà un conto dormiente. Inoltre, per essere considerato tale il conto corrente bancario o postale deve avere una giacenza superiore alla soglia dei 100 euro.
In tal caso si rischia il trasferimento dei fondi che sono presenti in giacenza sul conto al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Proprio ai sensi della normativa vigente sui conti dormienti. Cosa che però è evitabile andando a risvegliare il conto corrente bancario o postale che è dormiente. Si tratta di un’operazione che è molto semplice in quanto basterà effettuare sul rapporto una qualsiasi movimentazione in ingresso o in uscita dal conto corrente. Per esempio, un bonifico oppure un prelievo di denaro contante.
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