Il conto corrente bancario o postale è come un salvadanaio. Si possono aggiungere o prendere soldi a proprio piacimento e in qualsiasi momento. Solo che questo salvadanaio, anziché in casa, si trova custodito in banca o alle Poste. Gli italiani sono noti per essere un popolo di risparmiatori, ed anche per essere molto prudenti nella gestione del proprio denaro. E di certo, anche rispetto alla mattonella ed al materasso, il conto corrente bancario o postale è il luogo più sicuro dove mettere i soldi anche per accumularli.
Vediamo, allora, di analizzare il caso in cui, anche a piccole dosi, la liquidità in giacenza sul conto corrente bancario o postale cresce fino a superare il livello dei 100.000 euro. In tal caso, che rischi ci sono? Conviene restare altamente liquidi, oppure è meglio investire questo bel gruzzoletto in tutto o in parte?
Cosa succede al proprio conto corrente bancario o postale quando la liquidità in giacenza supera la soglia dei 100.000 euro
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Al riguardo c’è da dire, prima di tutto, che nulla vieta ad un correntista di avere in giacenza liquidità anche ben al di sopra della soglia dei 100.000 euro. L’unica cosa importante, in verità, è infatti quella di non andare mai in rosso sul conto corrente bancario o postale. In quanto si rischia, altrimenti, l’applicazione di commissioni di sconfinamento anche molto salate. Dunque, cosa succede al proprio conto corrente con oltre 100.000 euro depositati? In realtà sembrerebbe nulla. Allo stesso tempo, però, c’è anche da dire che i 100.000 euro in giacenza infruttifera devono fare i conti con un nemico invisibile. Ovverosia, con l’inflazione. In altre parole, le giacenze in conto hanno sempre un costo. Vediamo allora come.
Quali costi sono previsti per le giacenze infruttifere sui conti
L’inflazione sulle giacenze infruttifere in conto corrente al momento picchia duro. In Italia, il carovita attualmente sfiora il 7% su base annua. Di conseguenza, i 100.000 euro in giacenza libera sul proprio conto corrente bancario o postale si svalutano inesorabilmente nel tempo. Ma bisogna mettere in conto pure altre due voci di costo che, allo stesso modo, tendono ad erodere il capitale. Ovverosia, l’imposta di bollo che è attualmente pari a 34.20 euro annui per una famiglia che ha un conto corrente bancario o postale. Ed i costi complessivi annui di tenuta del conto corrente applicati dalla propria banca o dalle Poste.
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