Ascoltare musica sarebbe una di quelle attività di cui non possiamo fare a meno. Non dovremmo proprio. La musica ci permette di prendere consapevolezza in noi stessi, ci fa stare meglio e ci fa rimanere di buon umore. Quando ascoltiamo musica, i due emisferi che si occupano di elaborare linguaggio e suoni iniziano a creare connettività tra loro. Il battito cardiaco migliora e l’organismo è in grado di esprimere maggiore forza e sprigionare più energia. La musica classica sarebbe quella che apporta più benefici e ascoltarne poco più di un’ora al giorno produrrebbe effetti sul lungo periodo. Anche addormentarsi con la musica è considerata un’abitudine corretta per adulti e anziani, migliorerebbe la qualità del sonno limitando gli stati ansiosi e lo stress.
I medici e il loro parere
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Ma cosa succede al cervello quando ascoltiamo alcuni gruppi musicali? Uno studio pubblicato su Scientific Report ha scoperto che quando gli anziani ascoltano le canzoni dei Beatles ottengono un miglioramento della connettività nel cervello. I gap creati dai disturbi uditivi diminuirebbero e anche la motivazione ne gioverebbe. Secondo i medici, nella musica c’è qualcosa che permette alle funzioni cognitive di recuperare la distanza con le capacità uditive tipiche nei casi di demenza.
Quando si effettuano degli studi medici che coinvolgono la musica, spesso i Beatles sono al centro dell’attenzione. Il motivo sarebbe legato alla rilevanza percettiva che i loro brani possiedono, cervello e orecchio sono in grado di distinguerli maggiormente rispetto agli altri. Qualche anno fa un gruppo di studiosi islandesi aveva fatto ascoltare 16 minuti di Abbey Road a 15 volontari monitorando l’azione del cervello. Lo scopo era quello di capire in che modo la musicoterapia potesse aiutare le cure a diventare più efficienti.
Cosa succede al cervello quando ascoltiamo pezzi unici insostituibili
Diverse riviste musicali hanno provato a compilare una lista delle canzoni dei Beatles più apprezzate dal pubblico, ma l’impresa è quasi impossibile. Tante persone traggono un vero e proprio benessere psicofisico dall’ascolto di alcune canzoni storiche diventate ormai mito. Tra le più apprezzate, Hey Jude, While my guitar gently weeps e Strawberry fields forever sarebbero quelle in grado di smuovere maggiormente i sentimenti e farci sentire bene
I medici sembrano tenere particolarmente a questo tipo di approccio. La musicoterapia potrebbe essere considerata molto più efficace di quanto si dica apertamente. A dimostrazione di questo fatto i diversi studi comparati in cui molti specialisti si sono impegnati. In uno di questi si è provato a capire se la musica di Mozart avesse maggiori benefici rispetto a quella dei Beatles. Su 60 pazienti con problemi di pressione alta ed epilessia è stato notata una regolarizzazione della pressione sanguigna durante l’ascolto di Mozart. Molto di più che con l’ascolto di alcuni brani del gruppo di Liverpool che non avrebbero sortito effetti.
A prescindere dalle dispute, quando ascoltiamo brani unici e meravigliosi anche il processo di guarigione potrebbe velocizzarsi. L’asse ipotalamo-ipofisario verrebbe influenzato positivamente, gli ormoni verrebbero prodotti con regolarità, il metabolismo migliorerebbe e il sistema immunitario si rafforzerebbe. I medici ne sono convinti e continuano ad approfondire l’argomento perché il benessere mentale che deriva dall’ascolto della musica sarebbe impossibile da sostituire. Soprattutto per quella che ha caratterizzato da sempre le nostre vite. E i Beatles sono stati per molti una bellissima colonna sonora.