Tra gli strumenti di gestione del risparmio (qui al link precisiamo meglio) in assoluto più utilizzato vi è certamente il conto corrente (c/c).
In particolare, in questa sede prenderemo in esame il c/c cointestato. E ci chiediamo cosa succede ai nostri soldi sul conto corrente in caso di morte del cointestatario.
Il conto corrente cointestato
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I c/c si possono classificare sotto molteplici parametri. Il più comune è quello che li distingue a seconda del canale di erogazione dei servizi da parte dall’interlocutore di turno. Troviamo pertanto le banche fisiche tradizionali, il canale online e le Poste Italiane.
Poi abbiamo i prodotti riservati ai privati, cioè le famiglie, e quelli per le imprese; e così via con le classificazioni.
Tra queste abbiamo anche i c/c cointestati tra due o più persone. Si pensi all’esempio classico per eccellenza, ossia quello tra marito e moglie.
Ognuno di essi può fare bonifici online o allo sportello, effettuare prelievi col Bancomat, emettere assegni, etc. Al momento dell’apertura del c/c devono essere presenti tutti i soggetti interessati con i documenti personali e depositare le loro firme.
Come si classificano i conti correnti cointestati
In particolare, i c/c cointestati si classificano tra:
a) quelli a firma congiunta, quando gli atti dispositivi richiedono la firma di tutti i cointestatari. Quindi, ad esempio, per un bonifico bisognerà essere d’accordo sull’eseguirlo e presenti per firmarlo;
b) c/c a firma disgiunta: prevedono che i cointestatari agiscano liberamente per qualsiasi operazione. Può essere lo strumento perfetto tra marito e mogie per la gestione delle finanze familiari. Si tagliano costi, si evitano duplicati e si controllano in 2 persone tutte le movimentazioni in entrata e in uscita;
c) prodotti a firme miste, quando la disgiunzione delle firme è limitata solo ad alcune operazioni.
Vediamo cosa succede ai nostri soldi sul conto corrente in caso di morte del cointestatario
Vediamo a questo punto cosa succede in caso di morte di uno degli intestatari del conto. La casistica più semplice è quella del c/c a firma disgiunta. Qui infatti si congela solo la parte dei soldi che può essere considerata di spettanza del defunto. Ad esempio nel caso di marito e moglie si blocca il 50% dei soldi che sarà poi diviso tra gli eredi a seconda delle leggi sulla successione.
Invece il coniuge ancora in vita opererà liberamente sul 50% dei soldi di sua pertinenza. Diverso invece il caso di c/c cointestato a firma congiunta dove la formula dello strumento prevede di default la firma dell’altro intestatario. Nel caso di morte di uno dei co-titolari avviene quindi che i soldi vengono congelati e si applicheranno le leggi in materia di successione. Solo gli eredi infatti avranno la possibilità di sbloccare l’operatività del conto.
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