Molti di noi sono titolari di conti correnti cointestati. La scelta viene effettuata solitamente per praticità nella gestione dei soldi familiari. In alcuni casi si tratta di conti con firma congiunta. Ciò significa che per operare è necessaria l’autorizzazione contemporanea dei titolari. Questo tipo di conto corrente viene solitamente scelto affinché tutti i soggetti intestatari possano controllare le attività sul conto.
Cosa succede ad un conto corrente cointestato in caso di decesso di uno dei titolari e quando gli eredi possono evitare il blocco del denaro
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Il fatto di optare per un conto corrente cointestato può incidere sull’ISEE qualora i titolari non facciano parte dello stesso nucleo familiare. Può essere invece d’aiuto in altre situazioni critiche come ad esempio casi di pignoramento.
È bene quindi valutare con attenzione l’opportunità di aprire conti cointestati.
Nel caso di decesso di uno dei cointestatari la questione potrebbe diventare spinosa. C’è molta differenza a seconda che si sia optato per la firma congiunta o disgiunta. La prima forma di conto corrente è molto più rigida e dunque può creare maggiori problemi.
I risparmi depositati in questo tipo di conto vengono congelati fino al completamento delle pratiche di successione. Non si ha la disponibilità del denaro fino a quel momento. Potrebbero anche esserci degli eredi del defunto che non sono intestatari del conto. La regola opera anche a tutela di questi soggetti. La banca dovrà individuare gli eredi del soggetto deceduto e liquidare ad ognuno la quota di denaro spettante. Solo dopo questa operazione i contitolari del conto potranno disporre della loro parte di risparmi. In caso di firma disgiunta la situazione è molto più elastica. La banca congelerebbe soltanto la quota afferente il defunto. Se ad esempio un conto corrente è intestato a due persone, solo il 50% verrebbe bloccato per la ripartizione tra gli eredi. Se il cointestatario in vita rientra tra gli eredi, otterrà anche la sua quota sulla metà bloccata. Dal 19 marzo 2021 la situazione è cambiata a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione.
Cosa è cambiato dal marzo 2021 secondo la Corte di Cassazione
La Cassazione ha aperto una strada molto più elastica che di fatto eliminerebbe il problema dal blocco del denaro in caso di decesso di uno dei cointestatari.
Deve però trattarsi di un conto con firme disgiunte. In questo caso l’intestatario in vita può chiedere alla banca l’adempimento dell’intero saldo senza che questa possa opporsi. Facciamo l’esempio di un conto corrente intestato a padre e figlio. In caso di decesso del padre e nonostante l’esistenza di altri eredi, il figlio potrebbe prelevare l’intera somma giacente sul conto se le firme fossero disgiunte.
Secondo la Cassazione dunque il blocco del conto corrente con firme disgiunte sarebbe illegittimo. La banca in questo caso verrebbe liberata da qualsiasi obbligo nei confronti degli eredi del defunto. Questo però non libera il cointestatario dall’obbligo di corrispondere agli eredi aventi diritto le somme loro spettanti. Ciò significa che gli eredi, non ricevendo la loro parte, potranno rivalersi sul cointestatario del conto che ha ottenuto le intere somme.
Ecco cosa succede ad un conto corrente con firme congiunte e disgiunte.