Cosa succede a chi cambia gestore telefonico senza prima pagare le vecchie bollette?

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Capita di cambiare gestore di telefonia avendo qualche contestazione in sospeso sulle precedenti bollette. Ci sono sanzioni e cosa succede a chi cambia gestore telefonico senza prima pagare le vecchie bollette? Sarebbe assurdo per il consumatore non poter cambiare compagnia se prima non paga proprio le somme che intende contestare. Ma per non incorrere in torti e sanzioni è bene avere le idee chiare su cosa prevedono le norme in materia.

Il massimo rischio che si corre

Avere delle bollette in sospeso espone il cliente al massimo ad un decreto ingiuntivo da parte del vecchio gestore telefonico. Non c’è nessuna responsabilità penale, ma solo un illecito civile. Se la cifra è contenuta e la compagnia telefonica può ritenere non conveniente sostenere i costi di un’azione legale. In questo caso affiderà ai tenaci call center il compito di recuperare bonariamente il credito dal vecchio cliente. Al massimo, quindi, si rischia di subire qualche telefonata fastidiosa o un decreto ingiuntivo.

In definitiva cosa succede a chi cambia gestore telefonico senza prima pagare le vecchie bollette?

C’è un’altra conseguenza di cui è bene essere consapevoli. È stato istituito il registro dei cattivi pagatori delle bollette del telefono.

Il registro dei cattivi pagatori

La facilità con cui oggi si può migrare da una compagnia telefonica all’altra potrebbe indurre qualche profittatore a lasciare sistematicamente bollette non pagate in varie compagnie. Per questo è stato creato il registro chiamato SIMoITEL, che significa Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore della telefonia.

È una banca dati a cui hanno accesso tutte le compagnie telefoniche e dove sono registrati tutti i soggetti che non pagano le bollette volontariamente. Quindi coloro che hanno qualche bolletta insoluta per difficoltà economiche o per contestazioni in corso non saranno registrati come cattivi pagatori.

A quali condizioni scatta l’iscrizione

Per essere segnalati in questa banca dati occorre avere un debito di almeno 150 euro ed il recesso dal contratto deve risalire a non più di 3 mesi prima. Le bollette non pagate devono collocarsi nei primi 6 mesi di vigenza del contratto e non devono esserci contestazioni scritte da parte di quel cliente. Inoltre prima di iscrivere il cliente tra i morosi la società telefonica deve dargli un preavviso di 30 giorni per consentirgli un pagamento spontaneo.

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