Cosa stanno chiedendo gli investitori e i risparmiatori: protezione e investire con calma

Gli errori più comuni dei risparmiatori

Cosa stanno chiedendo gli investitori e i risparmiatori? Protezione e investire con calma. Siamo in un momento delicato, sia sui mercati che a livello economico. La grande paura sembra davvero passata. Il crollo dei mercati, inusitato e completamente esagerato, sintomo di un panico mai visto, pare realmente cancellato. La speranza per una ripresa delle economie piuttosto in fretta a seguito delle riaperture si sta facendo sentire. I mercati, che di solito scontano in anticipo le attività economiche di 6-9 mesi, si sono già posizionati al rialzo dalla fine di marzo. In alcuni casi gli stessi mercati, soprattutto quelli maturi e liquidi come quelli americani, sono praticamente sui massimi relativi e/o assoluti di metà febbraio. S&P 500, Dow Jones e NASDAQ scontano infatti l’enorme risposta della FED e quella del governo federale, che hanno inondato il mercato di trilioni di dollari di liquidità.

La situazione è invece ancora in evoluzione in quelle economie meno reattive, come quella europea, dove il denaro a sostegno degli Stati deve ancora entrare in azione.

A fronte di questa situazione comunque fluida, o liquida, come dicono i sociologi, i risparmiatori/investitori stanno un po’ modificando le loro richieste. E, di conseguenza, anche i loro posizionamenti, le loro strategie, di cui parlano (si spera) con i loro consulenti. Le ricette che stanno proponendo questi ultimi? Soluzioni che rendano senza esporre a rischi, piani di accumulo mirati e sostenibilità. “È essenziale ascoltare le esigenze dei risparmiatori e anticipare i trend” ha infatti sostenuto il CEO di Fineco AM, il braccio di asset management della nota banca online. Vediamo se ciò che stanno chiedendo i risparmiatori, cioè protezione e investire con calma, è una cosa fattibile in questo momento, e come affrontare il tutto.

Cosa stanno chiedendo gli investitori e i risparmiatori? Protezione e investire con calma

A seguito della crisi, molti clienti hanno modificato il proprio profilo di rischio, orientandosi su un atteggiamento più prudente e arrivando a “parcheggiare il denaro”. Volete sapere quanti soldi sono bloccati sui conti correnti per pura paura, al momento? Ci sono 1,6 trilioni di euro di liquidità sui conti. Al contempo l’azione delle banche centrali e dei regulator, precedentemente descritta, ha ulteriormente incrementato la liquidità in circolazione. E tutta questa liquidità, con tassi così bassi, restando immobile si sarebbe svalutata.

Ecco quindi che i consulenti hanno proposto strumenti adatti a tenerla investita, ma con prudenza, come richiesto. Per esempio un pool di titoli obbligazionari italiani, che piacciono tanto all’investitore nostrano. Una parte obbligazionaria del portafoglio costruita per un rendimento annuo atteso dell’1% per tre anni. Quindi un’esposizione non troppo lunga, con un orizzonte temporale più efficiente possibile, un classico medio termine. E naturalmente a cedola, cosa che piace tanto al risparmiatore medio italiano, aficionado dei titoli di Stato.

E poi? Cosa altro potrebbe fare un risparmiatore in questo momento storico?

Beh, come accennato prima, investire con gradualità, ovviamente automatica. E quindi i PAC stanno vivendo un momento quasi d’oro. Ricordiamo che un PAC è un Piano di Accumulo Graduale. investe una data somma al mese, senza occuparsi di cosa stia succedendo, in maniera automatica, appunto. Questo procedimento “amorale” serve per eliminare la componente psicologica dall’investimento, quasi sempre deleteria. Automatizzandolo, si tende ad una media tra rialzi e ribassi. E siccome il naturale andamento dei mercati è verso l’alto, basta essere pazienti per avere dei buoni risultati.

Infine, dicevamo, la sostenibilità, tema graditissimo al momento da quei pochi che hanno il coraggio di investire. I clienti hanno sempre più voglia di parlare di tematiche reali su cui investire, e la sostenibilità risponde a questa esigenza. E, con essa, tutto quanto concerne il miglioramento delle condizioni del pianeta. Quindi prodotti che investano secondo criteri ESG e che guardino ai macrotrend che si sanno sempre più sviluppando anche, e nonostante, la crisi da Coronavirus.