Il presidente dello Sri Lanka, Gotabaya Rajapaksa, ritenuto responsabile della gravissima crisi economica in cui è piombato il Paese, è riuscito a fuggire alle Maldive. Il tutto mentre manifestanti assaltavano l’ufficio del Premier Ranil Wickremesinghe, costringendo le Forze dell’Ordine al lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. Quello della Polizia, però, è stato un atto che ha solo rimandato l’inevitabile, infatti i manifestanti sono riusciti ad assaltare le stanze del palazzo.
Non più tardi di qualche giorno fa la popolazione, ormai ridotta alla fame, aveva occupato la sede presidenziale. Ma in molti si stanno chiedendo cosa sta succedendo in Sri Lanka. Soprattutto considerando che fino a qualche tempo fa la Nazione poteva vantare un ottimo potenziale di crescita. Lo stesso che aveva attirato persino capitali d’investimento dall’estero. A dare una mano è stato senza dubbio il settore turistico, vero cardine delle finanze nazionali. Purtroppo, però, la pandemia ha bloccato i flussi di visitatori mostrando, parallelamente, anche le varie fragilità di un’economia mal gestita. Con un’inflazione che ormai vola al 60% il Paese deve fare i conti anche con una totale assenza di carburante e la mancanza di beni di prima necessità, compresi farmaci e generi alimentari.
Cosa sta succedendo in Sri Lanka e cosa potrebbe significare per le altre Nazioni
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Per comprendere l’andamento soprattutto di quest’ultima voce basti pensare che il prezzo del riso è aumentato di circa il 95% dal 2019. Ma non sono solo queste le uniche cifre a spaventare. Stando ad alcuni dati resi noti dall’ONU, circa l’80% della popolazione ha difficoltà a procurarsi da mangiare. Per alcuni potrebbe essere una sorta di cartina di tornasole dal momento che la Nazione, la cui casse statali, come detto, sono state oggetto di una cattiva gestione, si trova al centro di una tempesta perfetta che potrebbe coinvolgere il resto del Pianeta. Infatti quanto sta accadendo a Colombo è il risultato delle conseguenze di un drastico ed incontrollato aumento dei prezzi favorito dalla guerra in Ucraina, di un conseguente, ed altrettanto verticale, aumento del debito a sua volta favorito dagli ultimi strascichi, sul fronte della produttività, della pandemia. Tutti nemici contro i quali anche altre Nazioni si stanno trovando a combattere. La vera paura, adesso, riguarda proprio quelle economicamente più fragili.
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