Cosa spetta alla moglie in caso di separazione e come si dividono i beni

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Gli Esperti di Redazione ci spiegheranno in due minuti cosa spetta alla moglie in caso di separazione e come si dividono i beni. Sempre più di frequente i matrimonio vanno in frantumi dopo pochi anni per le più svariate motivazioni. Prima di procedere per vie legali talvolta si tenta la via della riconciliazione, accade anche che subentrino conflitti molto violenti. Persino i figli divengono merce di scambio, strumenti di vendetta e moneta sonante per ricattare il coniuge. Nell’articolo “In caso di separazione a chi va il cane?” abbiamo risposto alle domande relative al destino che attende l’animale domestico.

Analizziamo adesso quali sono i diritti, cosa spetta alla moglie in caso di separazione e come si dividono i beni. Di sicuro nel momento in cui si contrae  matrimonio si sottoscrive un contratto che presuppone vincoli e doveri a cui non ci si può sottrarre. Quando si convola a nozze i novelli sposi decidono se adottare il regime di comunione o separazione dei beni. Secondo l’articolo 215 del codice civile “i coniugi possono convenire che ciascuno conservi la titolarità  esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio”. Dopo la separazione comunque alla moglie spetta il riconoscimento di una serie di diritti, soprattutto se non è responsabile della fine del matrimonio.

Cosa spetta alla moglie in caso di separazione e come si dividono i beni

Se non ricade sulla moglie l’addebito della separazione, l’ex coniuge deve corrispondere l’assegno di mantenimento. L’importo dell’assegno deve garantire lo stesso tenore di vita che la donna godeva durante gli anni matrimoniali. Tuttavia perde il diritto a percepire il mantenimento la donna che dopo la separazione intraprende una relazione duratura con un altro partner.

La donna conserva inoltre il diritto ad abitare nella casa coniugale anche nel caso in cui la stessa risulti di proprietà esclusiva dell’ex coniuge. Ciò tuttavia solo nella misura in cui il giudice decida di affidare alla donna la tutela dei figli. Ne consegue che in assenza di figli o in presenza di prole ormai adulta, l’appartamento resta di proprietà dell’ex coniuge se sua è la titolarità dello stesso.  A ciò si aggiunga l’affidamento dei figli nei riguardi dei quali restano identici i diritti e i doveri genitoriali. Se il giudice affida la tutela dei minori alla moglie, l’ex coniuge deve provvedere al mantenimento e partecipare al 50% alle spese straordinarie. In caso di decesso dell’ex coniuge alla donna spetta infine tanto la quota legittima di eredità quanto la pensione di reversibilità.

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