Cosa sono i nasoni romani e perché lo spreco idrico non dipende da loro: una bufala che va spiegata

Nasoni romani-Foto da imagoeconomica

Nella Capitale ci sono numerose storie curiose che affascinano turisti e stranieri provenienti da ogni dove, alcune si pensa possano minare i conti della città. Ma non è vero. È il caso dei nasoni che piacciono a romani e turisti e che ci salvano nelle giornate di caldo intenso.

I nasoni sono le tipiche fontanelle che si trovano dappertutto in giro per Roma. L’acqua è potabile e può essere tranquillamente bevuta perché è salubre e ha un buon sapore. La temperatura invita a farlo soprattutto d’estate perché l’acqua è molto fresca. Scorre senza soluzione di continuità, il che ha portato molte persone a pensare che quello fosse un vero spreco. Ma così non è.

I nasoni sono presenti a Roma fin dal 1874 e la forma particolare ha ragioni precise. Senza le rotelle per la chiusura si evitano ristagni e cattivi odori, i bambini sono facilitati quando devono bere e si ha una maggiore igiene anche quando bevono i cani. Chiudendo la bocchetta più grande, l’acqua fuoriesce dal piccolo foro in cui doveva esserci la rotella e l’acqua è pulita. Acea ha dichiarato che il getto continuo di acqua porta vantaggi dal punto di vista igienico ma anche nella gestione della pressione delle tubature. Ecco perché a Roma l’acqua scorre ininterrottamente.

Sprechi da evitare, si, ma da altre parti

Cosa sono i nasoni romani? Sono le fontanelle tipiche della Capitale, valore aggiunto del paesaggio e una manna quando d’estate le temperature arrivano ai 40 gradi. Ma come si fa con gli sprechi? La polemica è divampata qualche anno fa, nel 2017, quando si stava organizzando una chiusura repentina dei rubinetti pubblici romani. La giunta dell’epoca si trovava a combattere contro la siccità e la chiusura sembrava un rimedio inevitabile.

Ma i nasoni portano a un consumo di acqua che si aggira sull’1%, uno spreco gestibile di fronte ai vantaggi di averli funzionanti. Le falde nelle tubature per esempio rappresentano il 50% dello spreco di acqua nella Capitale. Chiudere i nasoni significherebbe avere un aumento di questa percentuale perché la pressione nelle tubature aumenterebbe causando tanti danni. Le condizioni igieniche peggiorerebbero anche durante gli interventi di Acea sulle tubature. I ristagni infatti porterebbero problemi in superficie proprio durante i guasti più gravi.

Cosa sono i nasoni romani e perché dobbiamo rispettarli

In città vivono più di 10 mila indigenti che sopravvivono grazie ai nasoni, una chiusura porterebbe a una situazione di emergenza senza che ci sia un reale bisogno da affrontare. La rete idrica ha meno guasti rispetto al passato, si è passati dal 43% delle perdite al 28% e questa percentuale è destinata a scendere. Limitare l’acqua a disposizione in superficie per poi perderne 50 volte tanto nelle fogne non è una gestione che si addice a una grande città. Bisogna fare meglio.

Abbattere le perdite, gestire gli spazi verdi, tutelare laghi e fiumi, controllare il settore dell’edilizia, sono obiettivi che potrebbero diminuire gli sprechi. Alcuni ancora credono che sia necessario rimettere i rubinetti per migliorare i comportamenti virtuosi. Ma si tratta di una bufala. I nasoni fanno tanto per la città di Roma e l’unico comportamento virtuoso che il cittadino dovrebbe tenere è quello di non sporcarli o riempirli di immondizia. Vedere deturpato un bene che poche altre città possono offrire in questo modo gratuito legato alla storia sarebbe davvero un peccato mortale.

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