La trombosi è una malattia cardiovascolare determinata dalla presenza di coaguli di sangue in arterie o vene. Fa paura perché potrebbe essere una malattia silenziosa che colpisce all’improvviso. Ma ci sono sintomi e campanelli d’allarme che possono indurre a rivolgersi al medico per accertamenti. È sempre meglio prevenire che curare.
I coaguli potrebbero distaccarsi in piccoli frammenti e raggiungere polmoni, cuore o cervello creando gravi danni. Sarebbe utile capire se si è a rischio trombosi per agire tempestivamente e contrastare l’eventuale comparsa di coaguli.
Cosa si potrebbe fare per evitare la trombosi e quale cibo potrebbe essere pericoloso insieme alla terapia
Indice dei contenuti
Innanzitutto, bisognerebbe considerare il fattore ereditario. Se in famiglia si sono verificati casi di infarto, ictus o embolie prima dei 65 anni di età ci si potrebbe sottoporre a screening preventivi.
Altri fattori di rischio sarebbero il sovrappeso, la sedentarietà e l’alimentazione scorretta. Se si sospetta di essere a rischio è prudente attivarsi per migliorare la propria alimentazione e fare più movimento. Esiste anche un fattore genetico che influenza il rischio di trombosi. Si tratta della mutazione del fattore V di Leiden. I soggetti che presentano questa variante avrebbero una ipercoagulabilità e quindi un maggior rischio trombotico.
In ogni caso ci sono dei sintomi che non dovrebbero essere sottovalutati. Se c’è l’aumento di volume ad un arto, un senso di intorpidimento o di calore e addirittura un arrossamento, si dovrebbe consultare uno specialista.
Per ciò che riguarda il rischio genetico esistono dei test che misurano il fattore V di Leiden, la protrombina e l’MTHFR. Questi esami potrebbero essere prescritti dal medico in caso di specifici fattori di rischio.
Cosa può interferire con le medicine ed i farmaci antitrombosi
Abbiamo visto cosa si potrebbe fare per evitare una trombosi. Qualora gli esami dovessero evidenziare dei problemi, il medico potrebbe prescrivere dei medicinali. Solitamente si tratta di anticoagulanti mirati a rendere il sangue più fluido.
Se si assumono questi farmaci è bene stare attenti a cosa si mangia. Esiste una spezia che avrebbe tra le sue proprietà la capacità di agire come antitrombotico. Si tratta di una spezia molto utilizzata in cucina, sia per le sue qualità organolettiche sia perché sembrerebbe avere poteri antitumorali e antinfiammatori.
Stiamo parlando della curcuma. Il fatto che la sua azione naturale possa associarsi all’azione anticoagulante dei farmaci potrebbe creare problemi all’organismo. Il nostro sangue potrebbe diventare troppo fluido ed avere difficoltà a coagularsi normalmente.
Qualora si assumano eparina, cardioaspirina o altri farmaci antitrombosi sarebbe prudente evitarne l’uso. Sembrerebbero da evitare anche cibi molto salati, patate, salse, riso e mele.
Lettura consigliata