Fino al 31 dicembre 2022 restano in vigore due misure di pensionamento anticipato che i lavoratori possono sfruttare per evitare di attendere 67 anni per andare in pensione. Infatti, la pensione di vecchia ordinaria si centra proprio a 67 anni di età e molti lavoratori cercano via alternative per lasciare prima il lavoro. Le due misure sono l’APE sociale e la Quota 102. Entrambe le misure scadono a fine anno anche se si parla già di ipotetiche nuove proroghe anche per il 2023. Ciò che va detto è che si tratta di due misure differenti tra loro ed una è migliore dell’altra per evidenti ragioni.
Cosa si perde con l’APE sociale e perché la Quota 102 è migliore
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Quando si parla di perdite con l’APE sociale probabilmente il riferimento è ad un soggetto che ha 64 anni di età. Infatti, l’APE sociale è una misura che consente il pensionamento a partire dai 63 anni come nessun’altra misura lo prevede. Parlare di perdite quindi è una esagerazione. L’APE sociale è una misura di accompagnamento alla pensione per determinate categorie di lavoratori. Non è una misura previdenziale vera e propria dal momento che è una misura temporanea che si percepisce fino a 67 anni di età. L’APE sociale si blocca a 67 anni e il diretto interessato deve presentare la domanda di pensione di vecchiaia. A 63 anni il beneficiario dell’APE sociale non perde nulla a livello di assegno pensionistico perché la pensione senza l’APE sociale non sarebbe spettata.
A 64 anni di età meglio la Quota 102 dell’APE sociale
Diverso il caso invece di chi ha 64 anni. In questo caso sì l’APE sociale è penalizzante rispetto all’altra misura che consente di pensionarsi a 64 anni che si chiama Quota 102. Entrambe le misure non hanno vincoli di calcolo dell’assegno, non ci sono tagli, penalizzazioni e non c’è il ricalcolo contributivo dell’assegno che in genere penalizza i pensionati. Il problema dell’APE sociale dipende dal fatto che è una misura calmierata fino a 1.500 euro. In pratica non si può percepire più di 1.500 euro di pensione con l’APE sociale. A prescindere dalla contribuzione maturata questo assegno di accompagnamento alla pensione non può superare quella soglia. Per la Quota 102 invece questo vincolo non esiste.
Tutti i difetti dell’APE sociale e in cosa è meglio la Quota 102
L’APE sociale proprio per la sua particolare natura assistenziale, non è una misura che può essere reversibile per il coniuge in caso di decesso del titolare. Inoltre, non può essere integrato al trattamento minimo, non prevede le maggiorazioni sociali e soprattutto è liquidata per 12 mesi e non per 13 come le altre misure previdenziali, Quota 102 compresa. Ciò che un pensionato perde con l’APE sociale rispetto alla Quota 102 è un intero rateo di pensione (la tredicesima), tutte le maggiorazioni spettanti, gli assegni familiari di cui eventualmente si ha diritto e la parte di pensione spettante in più rispetto alla soglia dei 1.500 euro. Ecco cosa si perde con l’APE sociale quindi, soprattutto se paragonata alla Quota 102.
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