Il sogno di molti è l’acquisto di una casa. Si mette un gruzzolo da parte, ma solitamente non è sufficiente e bisogna ricorrere al mutuo.
Una volta individuato l’immobile che desideriamo dovremo seguire una trafila burocratica, che difficilmente durerà meno di 3 o 4 mesi. Dovremo presentare una serie di documenti e poi la banca dovrà valutare se l’operazione è fattibile o meno. Ma prima di questo step toccherà a noi scegliere l’istituto di credito a cui chiedere l’erogazione.
Cosa serve per richiedere un mutuo a tasso fisso o variabile, come funziona e quando si può fare la surroga
Indice dei contenuti
La prima cosa da fare è valutare il proprio budget mensile disponibile. Accollarsi un mutuo infatti è un impegno che deve essere rispettato per non perdere l’immobile e il denaro già versato. Inoltre dovremo valutare con attenzione quanta parte del prezzo della casa può essere coperto dai nostri risparmi.
Bisogna infatti capire che importo la banca potrebbe erogarci in funzione della nostra capacità reddituale, della nostra età ed esposizione debitoria. In altre parole dovremo capire a quanto può ammontare la rata periodica di rimborso, qual è la tipologia di tasso migliore e quale la durata del piano.
Valutando queste variabili e la parte di risparmi che possiamo destinare all’operazione, riusciremo a definire quale dovrebbe essere il prezzo massimo dell’immobile da cercare.
Per capire se la banca deciderà di concedere il mutuo, basta fare dei semplici calcoli. Dobbiamo sommare i redditi dei mutuatari e sottrarre eventuali altri finanziamenti in corso. La rata del mutuo che andiamo a chiedere deve impegnare al massimo il 35% del reddito mensile residuo calcolato.
Anche la scelta della banca deve essere fatta in maniera oculata. Ci si potrà basare sul TAEG, tasso che rappresenta il costo complessivo annuo del mutuo comprensivo di tutte le spese accessorie.
Tasso fisso o variabile, come scegliere
Ma vediamo cosa serve per richiedere un mutuo. Dovremo presentare alla banca tutti i documenti anagrafici dei mutuatari, le buste paga, il modello 730 o modello Unico e l’ultimo estratto conto. Inoltre la banca avrà bisogno della proposta d’acquisto o preliminare di compravendita, la planimetria dell’immobile e l’atto di provenienza o la concessione edilizia.
Il tasso fisso è senza sorprese. Viene fissato al momento della sottoscrizione del contratto e resta invariato per tutta la durata, così come l’importo della rata. Il tasso variabile subisce invece oscillazioni collegate all’andamento del mercato finanziario. Esistono anche opzioni di tasso variabile con la fissazione di un tetto massimo e mutui a tasso misto. Questi ultimi consentono di passare dal fisso al variabile e viceversa durante l’esistenza del rapporto.
La scelta sarà principalmente individuale in quanto il mutuo deve essere calibrato in base alle effettive capacità dei mutuatari ed alla volontà di conoscere preventivamente l’esborso mensile.
Quando conviene la surroga
Se si ha un mutuo stipulato negli anni in cui i tassi erano più alti, si avrà convenienza a trasferirlo presso un’altra banca chiedendo una surroga. La surroga è più conveniente quante più rate residue ci sono e quindi quanto più lungo è il mutuo. Questo perché le rate contengono una quota maggiore di interessi che è la parte sulla quale la surroga agevola il mutuatario. Si possono risparmiare anche più di 50 mila euro.
Lettura consigliata