Sarebbe vissuto 20 milioni di anni fa e potrebbe essere considerato il pappagallo più grande mai esistito con dimensioni doppie rispetto a quelli che ci sono ora. Lo hanno chiamato Eracle inexpectatus, i resti sono stati ritrovati in Nuova Zelanda. Avrebbe avuto un peso di 7 chili e non sarebbe stato in grado di volare. A far si che questo pappagallo raggiungesse dimensioni notevoli sarebbe stata la mancanza di predatori e l’ambiente circoscritto in cui ha vissuto. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Biology Letters della Flinders University in collaborazione con l’Università del Nuovo Galles del Sud.
I pappagalli attirano la nostra attenzione per i colori, per la loro intelligenza e per la capacità di ripetere quello che diciamo. Le specie che esistono oggi sono variegate, il più intelligente potrebbe essere il pappagallo cenerino grazie alla sua abilità nel riprodurre i suoni umani. Tra i più colorati, invece, ci sarebbero i pappagalli inseparabili, di piccole dimensioni, trascorrono tutta la vita in coppia e per questo farebbero parte del genere Agapormis, cioè uccelli che si amano.
Come riescono a parlare
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Che cosa sappiamo del pappagallo prima di ogni altra cosa è che riproducono i suoni umani meglio di ogni altra specie animale. Lo farebbero grazie alla siringe, un organo fatto di cartilagini che si trova vicino alla trachea e che avrebbe la stessa funzione delle nostre corde vocali. I pappagalli muovono il collo modulando i passaggi dell’aria e creando vibrazioni con cui fanno i vocalizzi. Molti uccelli utilizzano questa tecnica, ma la differenza la farebbe la forma della siringe. A differenza di altre specie, la loro sarebbe formata da due camere indipendenti e per questo produrrebbero più tonalità contemporaneamente.
Ci sono tantissimi tipi di pappagallo e le misure sono variabili. Si va da un minimo 8 centimetri a un massimo di 100 e da un minimo di 64 grammi a un massimo di quasi 2 chili. I cacatua sono famosi perché si divertono a ballare, sanno andare a ritmo di musica e riescono a fare delle acrobazie. I pappagalli sono considerati animali esotici ma vivono bene tra le mura domestiche. Non tutti sono d’accordo nel farli crescere alla mano, anche se questo sistema permette alle persone e ai pappagalli di non avere paura reciproca e di creare un rapporto che aiuti la convivenza.
Cosa fare quando fanno le uova
Una delle prime cose su cui dovremmo riflettere quando ci chiediamo cosa sappiamo dei pappagalli riguarda la gabbia e il posto in cui metterli. I pappagalli escono dalla gabbia quotidianamente, questa non dovrebbe mai essere piccola perché i movimenti sono importanti, sia quelli esterni che interni. Altalene e altri giochi potrebbero tenerli occupati e in esercizio. L’alloggio dovrebbe essere sviluppato sia in lunghezza che in larghezza con sbarre orizzontali. Questo per fare in modo che possano arrampicarsi. La grandezza è rapportata alle dimensioni. Garantiamogli il massimo spazio che possiamo.
Per curare i pappagalli è necessario sapere che mal sopportano gli spifferi e gli sbalzi termici ma anche gli odori. La cucina non è un posto adatto a loro. Non sopportano esalazioni e odori molto forti come quelli dell’acetone, delle candeggine, dei detersivi, potrebbero essere esalazioni letali o che provocano malattie. Non dovremmo fumare nella camera dove alloggiano, non dovremmo mettere catene o guinzagli e non dovremmo mai alzare il tono della voce. Capiamo che sta male quando le piume sono arruffate, fanno escrementi di forma insolita, hanno occhi spenti e narici arrossate o smettono di mangiare. Se ci accorgiamo che il pappagallo sta male non curiamolo da soli. Ciò che può realmente salvarlo è portarlo da un veterinario che cercherà di capire i motivi della sofferenza.
Cosa sappiamo del pappagallo e come farlo mangiare bene
In natura i pappagalli si sfamerebbero grazie a semi, frutti, noci, foglie, vermi e sali minerali. In cattività l’alimentazione è diversa. Non possono mancare cereali, semi, legumi cotti ed estrusi biologici. L’acqua della vaschetta dovrebbe essere cambiata spesso, non bevono molto ma la pulizia assicura la loro salute. Se non mangiano e bevono non possono essere felici. Accorgersi che qualcosa non va non è difficile, il loro carattere cambia e le piume diventano meno lucide.
Hanno un sonno continuo di 10 ore se l’habitat è quello giusto, il loro rapporto con la luce è molto importante. Tendono a dividere la giornata in 2 e a stare 12 ore alla luce e 12 al buio. Sono longevi, potrebbero vivere anche 20 o 30 anni ma se ben curati potrebbero farci compagnia anche per 50 anni. Il record appartiene al pappagallo Cookie che al parco zoologico di Chicago è riuscito ad arrivare a un’età di 83 anni.