Avere una casa o un terreno, piuttosto che un fabbricato, significa essere proprietari immobiliari. Gli immobili in Italia sono tassati da diversi punti di vista. In primo luogo gli immobili producono reddito anche per il solo fatto di essere censiti in catasto. E come è noto sui redditi si pagano le tasse con le dichiarazioni dei redditi. Inoltre sugli immobili si pagano anche delle imposte specifiche ma a carattere locale. Sulle case il discorso è più vasto perché bisogna distinguere tra abitazione principale o altre abitazioni. Sui terreni invece molto conta la collocazione geografica dello stesso o il soggetto a cui appartengono. Infatti ci sono terreni su cui alcune tasse non sono dovute per il solo fatto che sono collocati in un determinato luogo.
Cosa rischia chi non versa le tasse sui terreni agricoli e non è esente
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Un terreno agricolo è censito in catasto. E fin quando è registrato a nome di una persona, la titolare del diritto di proprietà è tenuta al pagamento delle tasse. Passare dalle visure catastali è fondamentale. Si tratta del primo passaggio che un proprietario di terreni deve fare per capire cosa deve pagare e perché. Infatti è sulle visure catastali che sono impressi tutti i termini necessari per provvedere al pagamento di queste imposte. Anche per inserire nel modello 730 o nel modello Redditi PF un terreno, la visura catastale è fondamentale.
Su tali documenti sono riportati il foglio, la particella, la superficie e la destinazione del terreno. Ma ci sono soprattutto i dati utili per il pagamento delle tasse. In genere i terreni agricoli sulle visure catastali sono misurati in ettari, are e centiare. Per quanto riguarda fogli e particella invece parliamo dei dati identificativi dell’immobile e della sua collocazione geografica nel Comune di competenza. La destinazione d’uso del terreno invece rappresenta il fattore che determina cosa il proprietario dovrebbe poter fare sul terreno (uliveto, vigneto, seminativi e così via).
IMU e IRPEF sui terreni agricoli, ecco le cose da conoscere
Sulle visure su ogni terreno ci sono due importi in euro. Uno è il reddito domenicale e l’altro è il reddito agrario. Sulla dichiarazione dei redditi vanno inseriti entrambi i dati. E sarà proprio in base a questi dati che il contribuente dovrà versare l’IRPEF. Per quanto riguarda le imposte locali, i terreni sono assoggettati all’IMU. Anche se molti considerano l’IMU una imposta sulle case, ad esclusione della casa di abitazione principale, questa tassa grava pure sui terreni. Ma non sempre. In effetti esoneri sull’IMU per i terreni agricoli sono diffusi.
In primo luogo non sono tenuti a versare l’IMU sui terreni i coltivatori diretti, i mezzadri, i coloni e gli imprenditori agricoli professionali. Ma non devono versare l’imposta anche i contribuenti che hanno i terreni collocati in zone montane. Al riguardo esiste un elenco di Comuni, consultabile sul sito dell’ISTAT e su quello dell’Agenzia del Territorio. Se non si è esonerati, il versamento delle imposte è obbligatorio. Cosa rischia chi non versa le tasse è evidente. Il contribuente che evade rischia le solite sanzioni amministrative oltre al versamento della minore imposta precedentemente versata, gravata di sanzioni e interessi.
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