Per il trasferimento di denaro, da un conto corrente bancario o postale all’altro, esiste un codice univoco e alfanumerico. Questo codice è in grado di identificare con certezza chi invia i soldi e chi, invece, li riceverà in ragione dei tempi di accredito previsti. Ci riferiamo, nello specifico, al cosiddetto codice IBAN che, in Italia, ha una lunghezza complessiva che è pari a 27 caratteri. Tra le lettere e i numeri. Inoltre, ogni correntista grazie all’IBAN può inviare e ricevere denaro non solo con le transazioni nazionali, ma anche con l’invio e/o con la ricezione di bonifici che sono provenienti da Paesi esteri.
Ma detto questo, la conoscenza dell’IBAN da parte di terzi, dalle persone sbagliate ai soggetti malintenzionati, può essere pericolosa? In altre parole, non è che i soldi sul proprio conto corrente bancario o postale sono a rischio se qualcuno conosce l’IBAN? Vediamo, nel dettaglio, di approfondire questo importante aspetto.
Cosa può succedere se si dà l’IBAN del proprio conto corrente alla persona sbagliata o se finisce nelle mani di malintenzionati
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Nel dettaglio, la prima cosa da dire al riguardo, con la certezza che è assoluta, è che la conoscenza da parte di terzi del proprio codice IBAN non comporta alcun rischio per il proprio conto corrente bancario o postale. Quindi anche per i soldi depositati. Anche quando, magari all’interno di un servizio di messaggistica istantanea, si sbaglia contatto e si comunica il proprio codice IBAN alla persona sbagliata.
Niente è quindi cosa può succedere se si dà l’IBAN del proprio conto corrente bancario o postale. In quanto rendere pubblico il proprio IBAN non comporta mai alcun rischio. Basti pensare che, anche se l’IBAN dovesse finire nelle mani di un malintenzionato, l’unica cosa che questo potrebbe fare è quella di effettuare a nostro favore un bonifico bancario o postale. Questo anche nel caso in cui, oltre all’IBAN, terze parti dovessero risalire pure al nome ed al cognome del correntista della banca o delle Poste.
L’IBAN pubblico comporta dei rischi per gli addebiti ricorrenti?
In più, l’IBAN è sicuro anche se qualche malintenzionato, a nostre spese, volesse attivare degli addebiti periodici sul nostro conto corrente bancario o postale. Ovverosia, per rendere l’idea, con il solo IBAN nessuno può addebitare sul nostro conto corrente bancario o postale le bollette di luce e gas. Questo perché, per l’attivazione delle domiciliazioni, la banca o la Posta deve sempre acquisire l’esplicito consenso da parte del correntista.
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