Quando scatta un pignoramento l’ufficiale giudiziario è in possesso di un titolo esecutivo che porta all’espropriazione forzata dei beni. Precisamente, i beni posseduti dal debitore che non ha soddisfatto le richieste di uno o più creditori. In linea di massima, per soddisfare i creditori, tutti i beni posseduti dal debitore sono aggredibili. E, quindi, non solo i beni immobili, ma anche i valori mobiliari come, per esempio, l’eventuale liquidità posseduta sul conto corrente. Nonché eventuale denaro presente su carte ricaricabili ed i risparmi. Dall’eventuale denaro presente sul libretto di risparmio ai buoni fruttiferi. Passando, tra l’altro, per eventuali investimenti detenuti in azioni e titoli di Stato. Nonché le obbligazioni societarie e le quote di fondi comuni di investimento.
Pur tuttavia, non tutti i beni ed i flussi di reddito del debitore sono aggredibili. Per esempio, se il pignoramento è a carico di un pensionato, ci sono delle tutele vigenti ai sensi di legge. Precisamente, una quota mensile della pensione, corrispondente al cosiddetto minimo vitale, non può essere soggetta a pignoramento. Ma cosa succede, invece, se non si possiede proprio nulla?
Cosa possono pignorare se non si ha nulla tra beni e soldi sul conto corrente
Indice dei contenuti
Nel dettaglio, il nullatenente quando e se dovesse scattare un pignoramento, in linea di massima non ha mai nulla da temere. In quanto non possiede nulla di pignorabile e quindi l’azione dell’ufficiale giudiziario non porterà ad alcun risultato tangibile a favore dei creditori.
E questo perché, sempre in linea generale, parlando di cosa possono pignorare se non si ha nulla, i debiti ricadono sempre su chi li ha contratti e mai sui familiari, anche se questi sono conviventi. Ma c’è anche da dire che, riguardo il coniuge, tutto cambia invece quando il rapporto coniugale è in comunione dei beni. Nella fattispecie, allora, vediamo cosa può accadere.
Quali sono i rischi per il nullatenente in comunione dei beni con il coniuge
In caso di comunione dei beni con il coniuge, infatti, ai fini del pignoramento, il nullatenente non è vero che non possiede nulla. In quanto i creditori potranno aggredire proprio i beni della comunione. Anche se magari, nella maggioranza dei casi, questi beni sono stati acquistati tutti con i soldi del coniuge non indebitato. Il pignoramento dei beni a carico del coniuge del nullatenente, in comunione dei beni, sarà comunque pari ad un massimo che non supera il 50%. O comunque in percentuale inferiore, fino a soddisfare le richieste dei creditori.
Lettura consigliata