Chi investe sui mercati oppure gestisce un’azienda o la propria vita quotidiana, fa sempre un business plan, un piano operativo. Nessuno prima di fare una cosa, non l’ha pensata già prima. Il pensiero ci serve ad organizzare e come si procede in tal senso? Qualsiasi piano viene elaborato tendendo conto di elementi già conosciuti e altri sconosciuti (la previsione). Noi usiamo lo stesso approccio sui mercati azionari. Cosa abbiamo fatto? Siamo andati a studiare le serie storiche dal 1898 ad oggi e abbiamo visto come in passato in determinate condizioni si sono mossi i mercati. La probabilità è che, come già affermava Vico, la storia principalmente possa ripetersi anche se con qualche variante! Cosa non deve accadere a Wall Street per avvalorare la nostra previsione annuale?
La previsione annuale
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Questo è il percorso campione annuale proiettato in base allo studio delle serie storiche dal 1898 ad oggi. Fase laterale ribassista per i primi 5 mesi dell’anno e poi rialzo. Rendimento atteso fra il 7 e il 10%. Come regolarsi quindi?
In base ai criteri dell’analisi tecnica classica, per mantenere il polso della situazione, andiamo a leggere la tendenza annuale tramite i pattern trimestrali.
Solo chiusure del mese di marzo inferiori ai seguenti livelli potrebbero far iniziare a invertire la tendenza annuale da rialzo a ribasso:
Dow Jones
33.000
Nasdaq C.
12.962
S&P500
4.246.
La successiva verifica poi avverrà con livelli aggiornati alla fine del mese di giugno.
Cosa non deve accadere a Wall Street? I livelli di breve termine
Alla chiusura della seduta di contrattazione del 6 febbraio abbiamo letto i seguenti prezzi:
Dow Jones
38.521,36
Nasdaq C.
15.609
S&P500
4.954,23.
Come regolarsi per il breve termine?
La tendenza in corso continua a rimanere rialzista e questa potrebbe diventare negativa solo se il 9 febbraio i prezzi chiuderanno sotto i seguenti livelli:
Dow Jones
38.048
Nasdaq C.
15.128
S&P500
4.828.
Si procederà per step.
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