Molti temono un aumento di peso nel periodo natalizio, ma spesso questo non è addebitabile a cenoni, pranzi o giorni festivi. Non tutti sono al corrente sui rischi su cui si può scivolare. Ecco l’esempio di un periodo in cui serve prestare attenzione
Messo in archivio anche il giorno di Santo Stefano, qualcuno torna al lavoro per qualche giorno. Altri, invece, continuano il loro periodo di vacanze natalizie. Il dato di fatto è che, per tutti, c’è la vera insidia natalizia: i giorni in cui si potrebbe ingrassare, più di quelli festivi.
Cosa mangiare tra Santo Stefano e Capodanno? Poche ma valide indicazioni
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C’è un vecchio detto popolare che dice che non si ingrassa tra Natale e Capodanno, ma semmai dal 1° gennaio successivo al 25 dicembre. Ed è una verità che trova anche conferma scientifica, tenuto conto che le condotte alimentari incidono, nel bene o nel male, solo nel medio-lungo periodo.
Se, però, si vuole evitare di trovarsi anche solo un paio di chili in più al termine delle festività, meglio non sottovalutare una finestra temporale. Sarebbe, infatti, bene non sottovalutare i giorni che vano dal 27 dicembre alla sera del 31.
Sono giorni feriali, non dovrebbero essere occasione di convivialità e come tali potrebbero diventare occasione per regolarizzare la propria condotta alimentare.
Gli errori da non fare
Questo non dovrebbe significare affidarsi a soluzioni tampone e terapie d’urto non approvate dalle comunità scientifica. Gli errori da evitare citati quasi come un ritornello da dietologi e nutrizionisti sono chiari.
No a digiuni drastici e pasti saltati. Riprendere, se possibile e se non ci sono controindicazioni, la propria attività fisica, abbandonando il divano utilizzato più del solito durante le festività.
Meglio, inoltre, tenere lontano dalla portata dolcetti vari che potrebbero diventare estemporanei e poco equilibrati pasti fugaci. No, inoltre, al pandoro o al panettone come colazione o spuntino. Sono cibi molto zuccherati e calorici e non possono avere la stessa funzione di pasti che dovrebbero avere una composizione completa dal punto di vista dei nutrienti.
I consigli
E allora cosa mangiare tra Santo Stefano e Capodanno? Semplicemente, quello che si mangerebbe in una dieta sana ed equilibrata, magari limitando solo un po’ le quantità. Ok, ad esempio, ad alimenti come le carni magre, il pesce, la verdura e la frutta. Meglio evitare preparazioni elaborate e ipercaloriche come le fritture.
La situazione ideale è probabilmente quella di chi sta seguendo una dieta prescritta da un nutrizionista. Sia che serva per perdere peso o restare in forma. Nei giorni feriali potrà riprenderla e, di fatto, tornare a godere dei benefici, senza che un paio di giornate di eccessi possano avere spostato gli equilibri di chissà quanto. Il tutto in attesa della sera del 31 dicembre, quando anche i medici tendono a dare nuovamente il via libera a chi non ha particolari controindicazioni.
Non è, inoltre, vero che tutto quel che avanza dai giorni di Natale e Santo Stefano rappresenti un pericolo per la linea. Ci sono, infatti, alimenti avanzati e che potrebbero essere la soluzione ideale per ricette light, pasti salutari o essere elementi di una dieta sana. Si può fare l’esempio del salmone affumicato, ma anche della frutta secca. Tuttavia, in entrambi i casi si deve comunque considerare un consumo che sia equilibrato e razionale.