La pensione di cittadinanza è una grande e validissimo aiuto per i nuclei familiari over 67 anni e per quelli dei disabili. Si tratta, non solo di un sussidio, ma anche di un’integrazione del reddito familiare che consente di condurre uno stile di vita dignitoso. Si tratta di una misura gemella del reddito di cittadinanza ed entrambi sono stati introdotti dal DL 4/2019. Ma cosa fare se la pensione di cittadinanza INPS non viene più pagata?
Sospensione dei pagamenti mensili, che fare?
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L’INPS concede sia la pensione di cittadinanza che il reddito di cittadinanza alla presentazione della domanda. Ma la reale veridicità dei requisiti è constatata solo in un secondo momento. Può capitare, quindi, che l’istituto ricarichi la carta della pensione di cittadinanza per diversi mesi prima di accorgersi che mancava una condizione per averla.
A quel punto, non solo sospende il pagamento mensile, ma chiede anche la restituzione per quanto ricevuto indebitamente. E anche se si presenta nuova domanda del beneficio, senza saldare l’indebito, i pagamenti non arrivano.
Quali requisiti possono mancare?
Solitamente si ha una revoca delle domande presentate negli anni precedenti se manca il requisito della residenza. La misura, infatti, richiede che il beneficiario sia residente in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa. La revoca o la sospensione dei pagamenti, poi, si verifica anche nel caso non si aggiorni il patrimonio mobiliare.
L’INPS a questo punto chiede la restituzione dell’importo delle mensilità erogate senza averne diritto entro 30 giorni. In attesa del pagamento dell’indebito anche eventuali nuove domande di pensione di cittadinanza saranno sospese. Non solo. Se non si restituisce quanto avuto indebitamente l’INPS potrebbe procedere con il recupero coatto in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.
Cosa fare se la pensione di cittadinanza INPS è sospesa per indebito
Per ricevere nuovamente il beneficio mensile, quindi, è necessario saldare il debito con l’INPS. Ma a volte le somme da restituire sono anche abbastanza alte e non sempre il pagamento è possibile in tempi brevi. Allora cosa fare? Si può richiedere all’INPS, tramite un appuntamento allo sportello, la rateizzazione della restituzione in massimo 24 mesi.
Per riattivare il pagamento della pensione di cittadinanza, in questo modo, non è necessario aver restituito l’intero importo. Basta, infatti, iniziare a pagare il primo bollettino della rateizzazione accordata per sbloccare i pagamenti della pensione di cittadinanza. Ovviamente è necessario proseguire, mese dopo mese, nella restituzione dell’indebito e pagare sempre entro le scadenza previste.
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