Gli ultimi mesi sono stati particolarmente difficili per molte famiglie italiane. Per milioni di lavoratori, infatti, i settanta giorni di lockdown ed i successivi periodi di grande incertezza hanno ridotto sensibilmente i guadagni. In alcuni casi li hanno addirittura annullati e con essi anche i risparmi accantonati. Le misure del Governo a sostegno delle famiglie hanno solo ridotto l’impatto della crisi e posticipato i problemi di qualche settimana.
Tante famiglie faticano a pagare il mutuo o l’affitto di casa. Il Governo ha imposto alle banche una moratoria sui mutui ma non ha previsto nulla per le locazioni. La materia infatti è piuttosto complessa perché anche i proprietari di casa possono essere in difficoltà e necessitare degli affitti per vivere. Per questo motivo lo Stato non può imporre un’interruzione dei pagamenti e deve lasciar risolvere la situazione ai cittadini. In alcuni casi gli inquilini hanno ottenuto una sospensione ma in molti altri no.
La sospensione degli sfratti
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In questo articolo vogliamo capire cosa fare quando non puoi pagare l’affitto di casa per cause di forza maggiore. L’articolo 1571 del codice civile che regola la locazione, prevede due obblighi reciproci. Il proprietario di casa deve mettere a disposizione il suo immobile all’inquilino che deve pagare puntualmente il canone concordato. Nel momento in cui quest’ultimo smette di pagare l’affitto, il proprietario può chiedere al tribunale lo sfratto. Indipendentemente dalle ragioni che hanno causato l’inadempienza.
Il Decreto Rilancio ha sospeso gli sfratti fino al 31 dicembre ma è solo un rinvio del problema. Quando l’emergenza cesserà infatti, il proprietario potrà richiedere i canoni di tutti i mesi trascorsi oltre alle spese sostenute per la causa. Insomma, in caso di mancato accordo con il proprietario, le conseguenze possono diventare molto pesanti.
Cosa fare quando non puoi pagare l’affitto di casa
Per capire cosa fare quando non puoi pagare l’affitto di casa, è necessario analizzare la tua situazione economica. Se temporaneamente potrai pagare solo una parte del canone di locazione, sarà più facile trovare un accordo con il proprietario. In caso di richiesta di sfratto il giudice considererebbe la buona volontà e potrebbe concedere il termine di grazia. Ossia un termine di 2/3 mesi per regolarizzare la posizione. Ricordiamo che è importante mettere per iscritto qualsiasi accordo preso con il proprietario per evitare fastidiose incomprensioni future.
Se invece fosse impossibile versare anche solo un euro, dovremo rimetterci alla disponibilità della controparte. Quest’ultima, comunque, potrà avviare la procedura di sfratto già dopo soli 20 giorni dalla prima rata non pagata. In molti casi, infatti, un immobile messo a reddito costituisce un grosso problema se l’inquilino non paga regolarmente. E’ una delle situazioni che hanno reso il mattone un investimento poco attrattivo negli ultimi anni.