Cosa fare quando il datore di lavoro nega le ferie nei giorni festivi?

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Il lavoratore ha diritto di godere, oltre che del riposo settimanale, di un periodo di ferie annuali retribuite. Tale diritto è irrinunciabile. Anche il diritto a godere dei giorni di riposo durante le festività, rappresenta un diritto per ciascun dipendente, al quale solo lo stesso può rinunciare. Illustrato, brevemente, quindi, quali sono i diritti incontestabili dei lavoratori, ci chiediamo: Cosa fare quando il datore di lavoro nega le ferie nei giorni festivi?

La domanda è di un certo interesse, se si pensa a quanti dipendenti sono costretti, ogni anno, a lavorare anche durante le festività. Non è raro, infatti, che, per esigenze aziendali, il dipendente sia chiamato a prestare la propria attività lavorativa anche durante i giorni festivi. Ma cosa succede se lo stesso si rifiuta di farlo? Vediamo, di seguito, quali sono le tutele spettanti al medesimo.

E’ obbligatorio lavorare durante le feste?

Chiariamo subito che il lavoro festivo non è obbligatorio ed il lavoratore ha un diritto assoluto di astenersi dallo stesso. In tal senso si è pronunciata la Corte di Cassazione con sentenza n. 16592 del 2015. Quest’ultima ha precisato che il lavoratore può prestare servizio nelle festività infrasettimanali, soltanto se lo vuole e su accordo con il datore di lavoro. Quindi, egli non può esservi assolutamente obbligato, sussistendo un vero e proprio divieto in tal senso. Ne deriva che, in caso di rifiuto, l’azienda non può fare alcuna ritorsione nei confronti del lavoratore, come ad esempio applicare sanzioni disciplinari o addirittura arrivare al licenziamento.

E’ quanto, appunto, sostenuto dalla Suprema Corte nella pronuncia in commento. A ciò aggiungasi che se il lavoratore che si rifiuta di lavorare durante i giorni di festa, egli deve essere comunque retribuito. In questo senso si è pronunciata la Cassazione in un’altra sentenza, ossia la n. 21209 del 2016.  Nella stessa, si è precisato che il diritto del lavoratore di astenersi dal lavoro nei giorni festivi, non può essere derogato neppure dalla contrattazione collettiva. Ciò in quanto il diritto alla retribuzione piena deriva direttamente dalla legge, pertanto rispetto ad esso, non possono rilevare le disposizioni contrattuali.

Cosa fare

Assodato, da quanto illustrato fin qui, che il diritto alle ferie è un diritto intoccabile in capo al lavoratore, approfondiamo la tematica centrale. Ossia, rispondiamo al quesito: “cosa fare quando il datore di lavoro nega le ferie nei giorni festivi? Ebbene, tutti i provvedimenti del datore di lavoro contrari al riconoscimento di siffatto diritto, sono nulli. In ogni caso, se il lavoratore, sulla scorta di essi, abbia comunque lavorato durante le festività, potrà far valere quantomeno le ferie non godute. Ciò o per usufruirne successivamente, oppure per ottenerne la monetizzazione, in caso di interruzione del rapporto di lavoro. All’uopo si chiarisce che la legge prevede un minimo di 4 settimane annue di ferie.

Di esse, almeno 2 devono essere godute nell’anno di maturazione, mentre le altre devono essere fruite dal lavoratore, necessariamente, nell’arco dei 18 mesi successivi. Ciò, a pena di decadenza dal loro godimento. Entro i 18 mesi, però, in alternativa al godimento, può anche essere richiesta la monetizzazione. Quest’ultima, tuttavia, è possibile, come detto, solo in caso di risoluzione (a qualunque titolo) del rapporto di lavoro.

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