Abbiamo invitato i nostri amici a casa per una cena e promesso di cucinare il loro piatto preferito. Quando però ci mettiamo ai fornelli l’amara scoperta: alcuni prodotti fondamentali per la nostra specialità sono scaduti o mal conservati.
Eppure, li avevamo comprati solo il giorno prima e messi subito in frigorifero. Oltre a doverci ingegnare per non deludere i nostri famelici amici, vorremo ottenere un risarcimento dal negoziante. La domanda a cui cercheremo di rispondere in questo articolo è: cosa fare quando al supermercato compri alimenti avariati? La normativa è dalla nostra pare.
Il regolamento comunitario 852/2004 obbliga infatti produttori e commercianti di alimentari ad istituire un protocollo di autocontrollo detto HACCP. Se sulla nostra tavola arrivano alimenti in cattivo stato di conservazione, il supermercato è quini responsabile. Il D.Lgs 193/2007 stabilisce anche sanzioni dai 250 ai 3.000 euro per chi contravviene alle normative igieniche o al protocollo HACCP.
Cosa può fare il consumatore
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Abbiamo capito che la filiera alimentare ha delle precise responsabilità stabilite dalla normativa nei confronti del consumatore. Ma allora, cosa fare quando al supermercato compri alimenti avariati? L’articolo 130 del Codice del Consumo stabilisce il diritto alla garanzia legale sui prodotti acquistati. Anche nel caso di prodotti alimentari. L’unico onere in capo al consumatore è la prova d’acquisto che, nel caso del supermercato, è lo scontrino fiscale.
Ricordiamo quindi di conservare gli scontrini per qualche tempo o di optare per la possibilità di archiviarli nell’applicazione dell’esercente. Presentandoci al punto vendita con lo scontrino ed il prodotto incriminato avremo due possibilità: la sostituzione od il rimborso. Il personale del punto vendita potrebbe però obbiettare che il prodotto al momento della vendita era in ottimo stato.
Dando quindi al consumatore la responsabilità della cattiva conservazione. In questo caso, l’unica alternativa è un procedimento civile. Sempre che l’importo dell’acquisto giustifichi questa scelta.
Cosa fare quando al supermercato compri alimenti avariati?
Il consumatore ha quindi diritto al rimborso o alla sostituzione. La contestazione deve però avvenire necessariamente entro due mesi dalla constatazione del cattivo stato di conservazione del prodotto. Il consumatore ha anche il diritto di segnalare alle autorità competenti l’accaduto.
In questo caso l’ASL locale ed i carabinieri dei NAS potranno effettuare verifiche ed approfondimenti. Se invece, acquistassimo un prodotto scaduto, non avremmo diritto ad alcun rimborso. La Cassazione, con la sentenza n. 38841/2016, ha stabilito che un commerciate può vendere un prodotto scaduto se in ottime condizioni.
La Suprema Corte ha spiegato che questo orientamento rispetta la lotta allo spreco intrapresa a livello internazionale. Il consumatore ha quindi la responsabilità di controllare la data di scadenza di un prodotto alimentare prima di acquistarlo. Insomma, se hai inviato gli amici per una cenetta nel weekend, puoi provare una nostra ricetta che farà sicuramente al caso tuo. Ma fai attenzione quando fai la spesa!