Cosa fare per tutelarsi ed evitare truffe per l’affitto della casa per le vacanze al mare, in montagna o in città

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Difendersi dalle fregature provenienti da annunci online o offerte dell’ultimo minuto non è semplice. Molti di noi cercano la casa per la propria vacanza su internet e senza l’aiuto di intermediari ufficiali.

Capita ad alcuni di incappare nel truffatore di turno che, oltre a farci perdere dei soldi, ci rovina anche le ferie. Non basta vedere fotografie del luogo promesso in affitto per poter stare sicuri. Ci sono altri accorgimenti per cercare di valutare al meglio la scelta.

Cosa fare per tutelarsi ed evitare truffe per l’affitto della casa per le vacanze al mare, in montagna o in città

La prima domanda che si pone chi non vuole farsi ingannare è se l’host è affidabile. Probabilmente è la domanda più difficile a cui dare risposta. Il web è di grande aiuto in molte situazioni ma è un luogo in cui si nascondono abilmente i malintenzionati.

Per evitare spiacevoli inconvenienti è bene diffidare degli annunci che evidenziano prezzi bassi ma che presentano immagini fantastiche. Non bisogna soffermarsi sulle fotografie presenti ma richiederne altre. Si può anche domandare l’indirizzo esatto e verificare su Google maps se la facciata dell’immobile corrisponde a quella nelle foto. Questo naturalmente potrebbe non essere sufficiente.

Sarebbe meglio scegliere un host con maggiore anzianità sul portale. Il fatto che operi da tempo e non sia stato bloccato potrebbe essere garanzia di serietà. I pagamenti dovrebbero essere effettuati soltanto attraverso bonifico o carta di credito. Meglio evitare altre forme di pagamento meno tracciabili. Può insospettire anche il fatto che venga comunicato un IBAN estero o venga richiesto il versamento su carte prepagate o tramite vaglia.

Sarebbe opportuno farsi fornire i dati personali del padrone di casa ed evitare di fornire i propri, a meno che non siano strettamente necessari per la redazione del contratto. Anche se non è obbligatoria la registrazione del contratto per periodi brevi, sarebbe utile richiedere che venga scritto l’accordo e vengano indicati i dati delle parti. Si potrebbero evitare rischi, prenotazioni e caparre se si scegliesse una modalità alternativa di vacanza.

Denuncia e risarcimento

Bisogna fare attenzione alle mail contenenti link da cliccare per accaparrarsi delle super offerte last minute. In moltissimi casi si tratta di raggiri volti ad impadronirsi dei dati del malcapitato. Non sempre è sufficiente sapere cosa fare per tutelarsi ed evitare truffe da parte di malintenzionati.

Se nonostante le accortezze si dovesse incappare in un imbroglio, bisogna immediatamente sporgere denuncia. Questa può essere fatta immediatamente attraverso il sito ufficiale della Polizia Postale. Sarebbe però una denuncia preliminare da perfezionare entro 48 ore presso gli uffici. In alternativa, ci si può recare presso i Carabinieri o la Polizia Giudiziaria e sporgere la denuncia che sarà poi comunicata alla Polizia Postale.

Per ottenere il rimborso di quanto speso si dovrà inviare una formale messa in mora all’inserzionista. Si deve utilizzare una mail PEC o una raccomandata con ricevuta di ritorno. In questa comunicazione scritta si dovrà brevemente descrivere l’accaduto, indicare l’importo da rimborsare ed il termine entro cui adempiere. Inoltre, si dovrà scrivere che si intende adire le vie legali in caso di mancato adempimento.

Il risarcimento diventa difficoltoso nel momento in cui l’inserzionista risulti non identificabile.

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