Cosa fare per i contributi INPS non versati dal datore di lavoro e come recuperarli prima della prescrizione

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I contributi che si versano, mese dopo mese, mentre si lavora sono determinanti per l’importo della futura pensione. Ma anche per il diritto. Possono, però, capitare momenti di crisi aziendale che portano il datore di lavoro a non versare la giusta contribuzione.  Provocando un grave danno al dipendente, se non si procede, poi, al versamento prima della prescrizione del diritto. E il primo passo e rendersi conto dell’omesso versamento, per poter agire di conseguenza. Per il lavoratore dipendente, infatti, è sempre il datore di lavoro e sostituto di imposta a procedere ai versamenti.  Cosa fare per i contributi INPS non versati e come garantirsi una pensione giusta in caso di omissione da parte dell’azienda? Proprio a questa domanda cercheremo di rispondere di seguito.

Come accorgersi dei mancati versamenti

Per l’azienda è obbligatoria versare i contributi per i propri dipendenti. Il datore di lavoro che omette il versamento, infatti, è passibile di pensanti sanzioni per evasione contributiva. Il lavoratore può controllare l’effettivo versamento dei contributi sul sito dell’INPS accedendo al proprio estratto conto previdenziale. Per farlo deve essere in possesso delle credenziali di accesso: SPID, CNS o CIE.

In questo modo è possibile verificare se il datore di lavoro ha provveduto a tutti i versamenti obbligatori. Se mancano dei contributi, almeno, può provvedere a chiedere ufficialmente e prima della prescrizione che l’obbligo venga assolto. Nel caso, poi, che i contributi continuino a mancare si può procedere facendo presente all’INPS quello che sta accadendo. Ma è importante rimanere sempre aggiornati sui versamenti poichè si possono recuperare solo un certo numero di anni di contributi non versati. Perchè poi interviene la prescrizione.

Cosa fare per i contributi INPS non versati dal datore di lavoro e come recuperarli prima della prescrizione

La prescrizione dei contributi non versati interviene entro 5 anni dalla data in cui dovevano effettivamente essere versati. Quindi è sempre il caso di muoversi prima che sia trascorso questo arco temporale. Informando l’INPS, ma solo per i versamenti non prescritti, l’Istituto provvederà ad effettuare verifiche e a sollecitare il versamento. Proprio per questo motivo è sempre bene agire prima della prescrizione, altrimenti i contributi non possono essere recuperati. Se non pagando di tasca propria.

Se, invece, i versamenti mancanti sono riferiti ad un periodo superiore ai 5 anni l’unica arma che resta al dipendente è quello della costituzione della rendita vitalizia. Ma in questo caso l’onere non è più a carico del datore di lavoro, ma del dipendente stesso. A differenza di altre tipologie di riscatto che possono essere gratuite, questa è, invece, onerosa.

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