Cosa fare per guadagnare investendo in obbligazioni subordinate: vi spieghiamo tutto.
Supponiamo che siate un investitori in titoli obbligazionari. Un ex BOT-people, una di quelle persone che compra un bond decennale e lo tiene fino alla scadenza, un vero e proprio cassettista obbligazionario. Non siete proprio l’investitore più attivo del mondo. Al contrario, forse siete il più passivo… Sia come sia, vi recate in banca per un’operazione, o ricevete un’email dalla vostra banca. Il risultato è lo stesso. Vi viene offerto di investire in obbligazioni subordinate. Voi sentite la parola “obbligazioni”, vi ricordate dei BOT e vorreste aderire. Ma fate bene ad investire in obbligazioni subordinate? Vi conviene? Quanto è pericoloso? Vi spieghiamo tutto noi. Seguiteci.
Cosa fare per guadagnare investendo in obbligazioni subordinate?
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Le obbligazioni subordinate sono una speciale categoria di obbligazioni emesse da banche e aziende. Il loro rimborso, nel caso di problemi finanziari per chi le emette, avviene dopo quello dei creditori ordinari. Un’obbligazione è subordinata quando, in caso di liquidazione della banca post fallimento, sarà rimborsata dopo tutti i non subordinati, ma prima delle azioni. Presentano dunque un livello di rischio maggiore, che è ovviamente incorporato nel rendimento offerto. In caso di fallimento, dunque, l’emittente deve rimborsare prima i titolari delle obbligazioni ordinarie, e solo dopo i titolari di obbligazioni subordinate e gli azionisti. Se dopo aver rimborsato gli obbligazionisti “normali” non rimane più nulla, gli obbligazionisti subordinati non ottengono alcun rimborso.Questo è bene che lo capiate/sappiate subito.
I titoli obbligazionari subordinati sono spesso denominati “junior” per distinguerli da quelli non subordinati (detti “senior”).
Hanno una rischiosità maggiore, naturalmente incorporata nei rendimenti, come abbiamo detto prima, rispetto a quella delle obbligazioni senior. Il rischio è legato proprio al fatto che, in caso di fallimento, il portatore viene soddisfatto dopo i creditori senior. In altri casi, l’investitore può subire perdite anche qualora la banca non diventi insolvente ma semplicemente si trovi in una qualche difficoltà operativa. Le banche italiane che fallivano a grappoli gli anni scorsi hanno presentato molte situazioni come queste.
I titoli obbligazionari subordinati hanno diverse tipologie di rischio, perché non sono tutti uguali (come altre obbligazioni). Con le ultime regole sui requisiti minimi di capitale le tipologie sono ridotte a 2: Tier 1 e Tier 2.Le obbligazioni subordinate Tier 1 sono le più rischiose. In caso di insolvenza si rischia il 100% del capitale investito, ma sono anche le più remunerative. Sono le più rischiose perché, come ricorda la CONSOB, “Sono titoli senza scadenza, anche se l’emittente ha la facoltà di rimborso anticipato dopo un certo periodo di tempo dall’emissione (10 anni). Il rischio per il sottoscrittore è elevato dato che il pagamento delle cedole può essere annullato (e non solo sospeso). Inoltre, qualora vengano realizzate perdite in grado di compromettere la solidità patrimoniale dell’emittente, il capitale da rimborsare viene decurtato, pro-quota, di queste perdite.”
Vi spieghiamo il resto
La banca fallisce. Vorreste essere rimborsati delle sue obbligazioni subordinate? Dal 2016, con l’adozione della procedura del bail in (salvataggio interno), in caso di difficoltà si svalutano prima le azioni, poi i bond ibridi, poi i subordinati e infine i bond senior, con la conversione in azioni per assorbire le perdite. I titoli obbligazionari subordinati possono essere anche convertibili. Si può cioè dare al titolare la possibilità di convertire le obbligazioni in azioni a una certa scadenza. Se si decide di farlo, però, si devono accettare una serie di condizioni, tra cui in primis l’aumento del rischio (i titoli azionari sono più rischiosi delle obbligazioni). E poi cambierebbe tutto, perché non si avrebbero più bond, ma azioni, appunto.
Adesso sapete tutto quel che serve. L’investimento in questi strumenti deve essere valutato in modo ancora decisamente analitico e oculato, in considerazione della propria propensione al rischio. E non fate da soli, soprattutto in questi casi.