L’ultima chiusura del Ftse Mib ha registrato un buon rialzo superiore all’1,3% supporto dal ben 34 azioni sulle 40 principali. Tra i sei titoli azionari che non hanno partecipato al rialzo ce ne sono alcuni che fanno rumore. Ad esempio, ritroviamo Leonardo, al momento il migliore titolo azionario da inizio anno e Stellantis e Telecom che nel corso delle ultime sedute avevano fatto ben sperare i propri azionisti. In particolare, Stellantis presenta tutte le caratteristiche di un ottimo investimento vista la sua forte sottovalutazione. Andiamo, quindi, a scoprire cosa è successo a Stellantis e Telecom per far perdere tanti soldi ai propri azionisti in una giornata euforica a Piazza Affari e, soprattutto, quali potrebbero essere le conseguenze del ribasso.
Per Stellantis brutto segnale ribassista, ma non ancora tutto è perduto: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Stellantis (MIL:STLA) ha chiuso la seduta del 14 settembre in ribasso dell’1,09% rispetto alla seduta precedente a quota 17,574 €.
Dopo l’ottimo spunto delle quotazioni del 13 settembre che ha portato alla rottura del primo ostacolo lungo il percorso rialzista mostrato in figura, è arrivata una brutta doccia fredda. C’è stata, infatti, una chiusura giornaliera inferiore a 17,676 € annullando il segnale rialzista. Tuttavia i ribassisti potrebbero prendere il controllo della tendenza in corso solo nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 17,035 €. In questo caso il ribasso potrebbe svilupparsi secondo lo scenario mostrato in figura dalla linea tratteggiata.
Battuta di arresto per Telecom Italia, ma il rialzo non è ancora compromesso: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Telecom Italia (MIL:TIT) ha chiuso la seduta del 14 settembre a quota 0,3108 €, in ribasso dell’1,02% rispetto alla seduta precedente.
Nonostante il ribasso, la tendenza in corso sul titolo rimane saldamente rialzista in accordo allo scenario mostrato in figura dalla linea continua. Solo una chiusura giornaliera inferiore a 0,3015 € dovrebbe indurre alla prudenza. Per una vera e propria inversione di tendenza, invece, il supporto chiave da monitorare passa per area 0,2904 €.
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