I chiamati all’eredità sono quelle persone che per Legge dovrebbero prendere il posto del defunto, come titolari dei diritti su determinati beni sia mobili che immobili. E che dovrebbero prendere il posto del defunto per le sue obbligazioni, ovvero per i suoi debiti. Senza approfondire il diritto alla rinuncia dell’eredità in presenza di debiti superiori ai beni attivi, va detto che un controllo preventivo su alcune cose sarebbe sempre consigliabile. La verifica della situazione di un parente deceduto andrebbe sempre fatta, sia per le attività che per le passività. Perché possono esserci beni che se sconosciuti agli eredi, restano senza titolari fino alla loro avvenuta prescrizione.
Ecco cosa controllare prima di presentare la dichiarazione di successione per capire se il defunto aveva questi altri beni che andrebbero divisi tra gli eredi
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Uno dei casi più frequenti di beni attivi che gli eredi lasciano appesi senza inserirli nella successione sono le assicurazioni sulla vita. Si tratta di un prodotto assicurativo tra i più diffusi che funge da salvadanaio per i contraenti. Mettere da parte dei soldi utilizzando questo strumento assicurativo è assai frequente.
Escludendo il caso delle polizze che prevedono il caso morte con un beneficiario prescelto dal defunto, spesso i parenti di un defunto sono all’oscuro di eventuali polizze accese dal deceduto. Per le polizze che prevedono un beneficiario quale soggetto terzo tra contraente e assicurazione, la compagnia dovrebbe avere l’onere di chiamare il soggetto a cui sono destinati i soldi. Negli altri casi, gli eredi dovrebbero adoperarsi. E dovrebbero farlo prima di presentare la dichiarazione di successione che all’Agenzia delle Entrate va prodotta entro 12 mesi dalla morte del parente. Il fenomeno delle polizze dormienti è deriva nella stragrande maggioranza dei casi da parenti di un defunto che non hanno richiesto la liquidazione.
Come fare per scoprire se un parente aveva una polizza
La via più facile è chiedere alla compagnia di assicurazione dove il defunto era solito rivolgersi magari per la polizza RCA per l’auto. Oppure indagare sui superstiti, a cui magari il defunto aveva confidato di voler andare in una compagnia che gli prometteva 500 euro di risparmio sulla polizza RCA. In alternativa, controllare le dichiarazioni dei redditi del defunto dal momento che le polizze vita danno diritto alla detrazione. Sul modello 730 però non c’è il nome della compagnia di cui si era clienti. In questo modo però si ha la certezza della presenza di una polizza. Una soluzione a questo la dà l’IVASS, che risponde proprio alla domanda sul cosa controllare prima di presentare eventualmente la successione.
Secondo l’IVASS occorre utilizzare l’Associazione delle compagnie di assicurazione che operano in Italia. L’ANIA dietro espressa richiesta di un soggetto, può effettuare una ricerca per beneficiario di polizza. La via più completa è produrre tante richieste quanti sono gli eredi, per verificare se il defunto aveva acceso una polizza mettendo uno dei suoi parenti come beneficiario. Va sottolineato che decorsi 10 anni dalla data di morte del parente, la polizza non può essere più riscossa. La stessa prescrizione di 10 anni si applica nei casi di polizza dormiente diversi da quello di morte con timer che scatta dalla data di scadenza del contratto. Le polizze prescritte finiscono al Fondo Rapporti Dormienti della CONSAP. Dunque, ecco cosa controllare prima di presentare la dichiarazione di successione.
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