Con il carovita alle stelle le famiglie italiane cercano di risparmiare il più possibile sulle spese, quotidiane e non. Dalle bollette luce e gas alla spesa al supermercato, dai trasporti all’auto, è un susseguirsi di strategie tese a limare le uscite mensili. Parimenti c’è chi si ingegna sul come arrotondare lo stipendio di 2-300 euro al mese per mantenere inalterato lo stile di vita con i costi aumentati.
Tra le spese periodiche, generalmente ogni 6 o 12 mesi, ecco la spesa sull’RC auto, inevitabile e a tratti indigesta. Ci sono diversi parametri che possono incidere sul premio assicurativo, tra cui la c.d. “formula di guida”. Si tratta di un’informazione che serve alla compagnia per comprendere chi guiderà il veicolo da assicurare. A seconda dei casi potrebbe cambiare l’importo, dando vita a possibili risparmi.
Tuttavia, pro e contro si bilanciano di volta in volta, nel senso che a possibili risparmi vi sono dei rischi da ponderare bene prima per non pentirsi poi. Vediamo allora cosa cambia da guida esperta a guida libera o esclusiva sulla polizza assicurativa.
Le divergenze
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Con l’opzione guida libera sulla polizza RC auto chiunque può guidare il veicolo da assicurare. Si tratta di un grande vantaggio in caso di eventuali sinistri. La compagnia assicuratrice non opporrà alcuna riserva in merito al guidatore di turno, per cui passerà al rimborso dei danni causati.
In caso di famiglia numerosa o con più patentati rispetto alle auto familiari disponibili, l’opzione può rivelarsi conveniente. Tuttavia, questo grande vantaggio potrebbe pesare di più in termini di maggiore importo finale.
Di contro la polizza conclusa con la formula guida esclusiva può aprire la strada a un discreto risparmio. In cambio bisogna essere certi, come lascia facilmente intendere la dicitura, di essere gli unici a guidare un dato mezzo. In caso di sinistro causato da un soggetto terzo alla guida, l’assicurazione potrebbe avvalersi del diritto di rivalsa. Cioè potrebbe chiedere all’assicurato di risarcire parte del danno liquidato.
Continuiamo a vedere cosa cambia da guida esperta a guida libera o esclusiva anche in termini di premio assicurativo
L’opzione guida esperta prevede che al volante ci sia una persona che abbia una certa esperienza in fatto di guida. Oppure che rientri in una certa soglia anagrafica.
Le specifiche condizioni richieste per avvantaggiarsi degli sconti legati a tale opzione possono variare da una compagnia a un’altra.
In genere essa prevede che al volante ci sia una persona con almeno 26 anni di età in possesso della patente di guida da almeno 2 anni. Non mancano eccezioni sul mercato, ossia di compagnie che innalzano (di solito a 28) o abbassano (di norma a 23) l’età del guidatore. Resta invariata, invece, la soglia di almeno 2 anni dalla data di conseguimento della patente.
Vediamo infine cosa succede in caso di sinistro causato da un non esperto alla guida di un veicolo assicurato con l’opzione guida esperta. Anche in questo caso la compagnia assicurativa potrebbe ricorrere al diritto di rivalsa nei confronti del contraente assicurato.