Negli ultimi giorni continua la volatilità sui mercati. C’è un certo nervosismo in attesa degli sviluppi che verranno dalle elezioni presidenziali americane del 5 novembre.
Le nostre statistiche ponderate sulle serie storiche dal 1898 ad oggi, indicano che i prossimi 12 mesi, dopo una fase laterale fino a giugno prossimo, potrebbero essere ancora al rialzo.
Cosa attendere sui mercati e l’economia dei prossimi mesi? Leggiamo il parere di alcuni analisti.
Candriam: si preparano opportunità dai mercati cinesi?
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Le autorità cinesi si trovano a dover affrontare significative pressioni deflazionistiche nel tentativo di stabilizzare la propria economia. In risposta, hanno intrapreso varie misure monetarie e fiscali, anche se queste non bastano da sole a raggiungere il pieno stabilizzazione desiderata. Recentemente, gli stimoli economici hanno generato una ripresa nei mercati azionari cinesi, ma la possibilità di un ulteriore aumento dei mercati è condizionata dalla capacità della Cina di invertire il trend negativo attuale. Un aspetto positivo è che le azioni cinesi sono attualmente scambiate a valori minimi storici rispetto ai mercati statunitensi, il che offre uno spunto per una potenziale rivalutazione. Anche se gli utili delle aziende non stanno mostrando miglioramenti significativi, gli investitori a lungo termine sembrano acquistare ottimismo nei confronti di una possibile ripresa strutturale.
Per concretizzare una ripresa sostenibile, è necessaria una maggiore spesa da parte del governo, con investimenti di migliaia di miliardi di RMB, focalizzandosi sull’aumento della spesa dei consumatori, sul mercato immobiliare e su riforme occupazionali. Tuttavia, l’incertezza legata alle imminenti elezioni presidenziali americane rappresenta un rischio esterno significativo. La vittoria di Trump potrebbe significare un aumento dei dazi sui prodotti cinesi, aggravando la già fragile economia cinese, mentre un’amministrazione Harris probabilmente perseguirebbe approcci più cauti e sistematici, ma che potrebbero comunque danneggiare settori strategici.
Inoltre, le politiche fiscali in Cina potrebbero causare un indebolimento del renminbi, soprattutto se Trump dovesse tornare al potere, mentre una vittoria di Harris potrebbe portare a un deterioramento più graduale dei legami commerciali. Per le aziende cinesi, che si sono già adattate diversificando le proprie reti commerciali, questi cambiamenti potrebbero presentare sia sfide che opportunità. Infine, è cruciale che gli investitori prestino attenzione alle politiche di sviluppo del governo, in particolare nei settori strategici come la tecnologia e l’energia verde, per massimizzare le opportunità di investimento in un contesto economico in evoluzione.
Cosa attendere dall’economia e i listini azionari dei prossimi mesi? La view di Nuveen
Nuveen, in una recente un’analisi sullo stato attuale dell’economia statunitense e globale, riteiene probabile una lieve recessione nel 2025. Gli analisti ritengono che, sebbene siamo nella fase finale dell’espansione economica, non sia ancora opportuno per gli investitori adottare una strategia “risk-off”. In effetti, storicamente i mercati azionari hanno continuato a crescere fino a pochi mesi prima dell’inizio di una recessione. Gli indicatori anticipatori del mercato del lavoro, come il numero di posti vacanti e il tasso di dimissioni volontarie, si sono indeboliti, suggerendo un imminente aumento della disoccupazione che influenzerà la crescita economica.
L’inflazione core, pur essendo vicina all’obiettivo del 2% fissato della Federal Reserve (Fed), ha mostrato dinamiche favorevoli grazie a una politica monetaria restrittiva e a una moderata crescita dei salari, attualmente attorno al 4%. Sebbene l’inflazione nel settore immobiliare resti elevata, ci sono segnali di miglioramento. Allo stesso tempo, la crescita globale sta rallentando, con l’Europa che cresce solo dello 0,5% e la Cina che vive una delle sue peggiori fasi di crescita. Di fronte a tale contesto, la Fed prevede di ridurre gradualmente i tassi di interesse, procedendo con tagli moderati a ogni riunione.
Nel mercato azionario, dopo un inizio di anno positivo, nell’ultimo periodo si è registrata una maggiore volatilità a causa di dati economici deboli. Gli esperti consigliano quindi di mantenere una posizione neutrale, privilegiando settori difensivi e azioni statunitensi, che offrono una combinazione di opportunità di crescita e difesa. Le grandi aziende sono preferite alle piccole, in particolare nei settori legati alla crescita dell’intelligenza artificiale.
Passando al settore obbligazionario, si prevede che i tassi di interesse diminuiranno gradualmente nel 2025, favorendo gli investimenti nel reddito fisso. Pur non attendendosi un drastic o calo dei tassi, le attuali rendite rappresentano comunque un’opportunità interessante. Si suggerisce una duration neutrale, privilegiando in particolare le obbligazioni high yield di qualità. Gli asset cartolarizzati sono visti come un’ottima opportunità di investimento in un contesto di rallentamento economico.
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