La crisi epidemiologica ha messo in ginocchio tanti lavoratori e conseguentemente tante famiglie. Chi faceva fatica a sbarcare il lunario prima della pandemia, oggi ha ancora più difficoltà. Ecco perché il Governo ha messo in campo aiuti e sostegni per i lavoratori più in difficoltà. A tal proposito anche con l’ISEE alto l’INPS assegna fino a 3.000 euro alle famiglie che fanno domanda entro dicembre. Nonché ha previsto varie agevolazioni per i datori di lavoro che decidono di assumere in un periodo così difficile. Ad esempio anche per le donne lavoratrici e in difficoltà l’INPS versa fino a 6.000 euro per il Bonus assunzioni . Tra coloro che hanno incontrato molte difficoltà rientrano anche i genitori separati o divorziati. Pertanto dal 2022 comincerà la corsa al Bonus di 800 euro mensili per i genitori soli separati e divorziati.
A prevederlo è un emendamento del Decreto Fiscale approvato dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato che recupera una misura già introdotta nel Decreto Sostegni. Questa misura infatti, se pur prevista, non è mai stata resa operativa e arriva come una manna dal cielo per i genitori separati o divorziati. In particolare per coloro che non riescono a provvedere al mantenimento proprio e dei figli conviventi. Pertanto sarà una vera e propria corsa considerando che mancano pochi giorni alla presentazione del decreto e all’inizio dell’anno. Ciò soprattutto per chi dovrà prendere appuntamento presso un CAF per ISEE, controlli ecc.
Corsa al Bonus di 800 euro mensili per i genitori soli separati e divorziati
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L’emendamento approvato dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato è contenuto nel testo di conversione del Decreto Fiscale 2022. Tutti i dettagli e le modalità per ottenere il contributo saranno contenuti nel Decreto del Presidente del Consiglio. Quest’ultimo dovrà adottarsi nei 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Fiscale.
Dunque, il genitore che non abbia ricevuto l’assegno di mantenimento, potrà ricevere fino ad euro 800 mensili per il mantenimento proprio e dei figli conviventi. Nonché per i figli maggiorenni portatori di handicap. Ovviamente la mancata corresponsione dell’assegno deve derivare dalla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa dell’emergenza epidemiologica.
La riduzione del reddito da parte del genitore inadempiente deve essere almeno pari al 30% rispetto a quanto percepito nel 2019. Inoltre la sospensione deve aver avuto una durata di almeno 90 giorni a partire dall’8 marzo 2020. A questo punto non resta che attendere il decreto che indichi tutte le modalità, termini e condizioni per ottenere il Bonus.
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