Quando si tratta di depositare, investire o far fruttare i propri risparmi, è necessario operare una scelta oculata. Il denaro non cade dal cielo, sapere dove custodirlo o dove farsi versare lo stipendio è il primo passo per ottenere il massimo vantaggio da investimenti e operazioni successive.
Quando si tratta del denaro che faticosamente si guadagna con il lavoro quotidiano, non bisogna essere superficiali. È necessario, bensì, capire come trarre il maggior beneficio possibile dal deposito dei propri risparmi. Sia la banca che le Poste offrono servizi simili, se non identici, come, ad esempio, compiere dei pagamenti tracciabili. Questo è doveroso per poter ottenere in seguito i benefici fiscali riconosciuti dalla legge e sono riservati a chi utilizza il pagamento elettronico.
A parte ciò, conviene tenere i propri soldi in banca o aprire un conto alle Poste? In generale, chi decide di tenere il proprio denaro fermo su un conto corrente, deve essere consapevole del fatto che, in tal caso, il rendimento di quei soldi è spesso quasi nullo. L’unico risultato che si ottiene, è mantenere quel capitale sotto il proprio diretto controllo. È facile dunque capire che, se invece si vuole far fruttare i propri risparmi, è necessario investire in prodotti finanziari, che siano più o meno instabili o a rischio. Oppure, optare per un conto deposito. In questo caso i soldi del risparmiatore (come avviene per il conto corrente) sono garantiti dallo Stato fino a un tetto di 100.000 euro. Ciò significa che viene abbattuto completamente anche il rischio correlato al fallimento dell’istituto di credito.
Conviene tenere i propri soldi in banca o aprire un conto alle Poste?
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Per quanto riguarda l’apertura di un conto in banca, è possibile optare per un conto corrente bancario, con piena operatività, ma senza di fatto guadagnarci nulla, dati gli interessi bassissimi. Il conto deposito è di fatto la scelta più conveniente. Offre degli interessi più alti e il denaro può essere ritirato alla scadenza. Di contro, non si possono fare prelievi, versamenti, o richiedere una carta di credito. Il rischio di default della banca tutela conti pari o al di sotto di 100.000 euro, che devono essere risarciti al risparmiatore dal Fondo Interbancario di Garanzia, cui aderiscono tutte le banche. In caso di cifre superiori, è buona regola aprire più conti, onde evitare di perdere l’eccedenza. I costi del conto corrente sono legati a molti fattori, a meno di una diversa pattuizione iniziale, all’apertura del conto, inoltre ci sono imposte e canone annuale. Questi costi, insieme a quelli relativi alla carta di credito e al libretto degli assegni, possono essere azzerati se si apre un conto online.
Conviene aprirlo alle Poste?
Poste Italiane è quotata in Borsa ed è controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti. I conti correnti non sono coperti per intero dal Fondo Interbancario, ma sia i conti, sia i buoni fruttiferi, sono garantiti dallo Stato. Il vantaggio principale del tenere i soldi alle Poste, infatti, è di non rischiare di perdere i propri risparmi in caso di fallimento dell’istituto di credito. Il conto corrente alle Poste, come quello bancario, non offre interessi degni di nota. Piuttosto, sono interessanti da valutare i buoni fruttiferi postali. Va detto oltretutto che anche la tassazione sui guadagni è ridotta: parliamo del 12.5% rispetto al 26% dei conti deposito e del classico conto corrente bancario.
Alla luce di quanto esposto possiamo dire che non fa quasi nessuna differenza aprire un conto corrente in Banca o alle Poste.
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