Scegliere un investimento significa scegliere fra un ventaglio di possibilità. Ci sono diverse teorie su come strutturare un portafoglio efficiente e di come andrebbero strutturati i pesi e gli orizzonti temporali, oggi invece vogliamo parlare di calcoli di probabilità. Prime però un avvertimento: non tutti gli investimenti sono fatti per tutti, l’aspetto più importante non è il rendimento atteso, o quanto si potrebbe guadagnare, ma il proprio profilo di rischio e i propri obiettivi, guadagni da attività lavorativa e conoscenza di quello che si fa. Conviene ora comprare BTP, obbligazioni e titoli di Stato o azioni? Cosa renderà di più?
Il quadro economico attuale
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Negli ultimi mesi dopo un’impennata dell’inflazione e il costo delle materie prime, le Banche centrali hanno alzato i tassi. In America si è giunti al 5%, in Europa invece si è ancora al 3,5%. Probabilmente la Federal Reserve americana non alzerà il livello per qualche mese, o forse qualche anno. Le probabilità invece sono per ulteriori rialzi nell’Area euro. Il livello dei tassi di interesse significa (più o meno) quando viene pagato un investimento a tasso fisso o variabile in questo momento.
Solitamente le obbligazioni emessi dalo Stato o Enti similari presentano un affdamento maggiore. Le obbligazioni emesse dallo Stato americano sono più o meno tripla A, e quindi dalle agenzie di rating viene riconosciuta la massima affidabilità, per gli Stati europei la situazione è diversa. Ad esempio alle obbligazioni emesse dallo Stato italiano viene riconosciuto più o meno un rating BBB (affidabilità inferiore), alla Germania più o meno tripla A.
Conviene ora comprare BTP, obbligazioni e titoli di Stato o azioni? Cosa renderà di più?
Abbiamo visto a che livello sono i tassi di interesse, e quindi i rendimenti dei BTP e dei titoli di Stato italiani e Area euro. Invece, quanto potrebbe rendere un investimento azionario.
Innanzitutto chiariamo a quale asset allocation ci riferiamo? Ai mercati americani, ma c’è da sapere che gli altri mercati azionari internazionali sono correlati con pecentuali fra il 76 e l’85%. Un’asset allocation ideale quindi sarebbe quella ponderata sul PIL mondiale (Borse mondiali) con questo peso: 50% America, 30% Euopra e 20% fra Asia e Paesi emergenti (questi con una percentuale molto ridotta).
C’è da precisare che chi investe in azioni potrebbe lucrare su rendimenti anche maggiori oltre ai dividendi, ma le probabilità di ottenere rendimenti positivi sarebbe inferiore. Dipenderà se lo stock picking si rivelerà vincente o meno.
La statistica
Ecco quanto rende un investimento azionario su diversi orizzonti temporali (statistica effettuata sulle serie storiche fra il 1898 ad oggi):
In qualsiasi momento si inizi un investimento sulle Borse americane, le probabilità di ottenere rendimenti positivi fra 3 e 10 anni è fra il 77,3% e l’87,9%. Fra 15 e 20 anni, fra 95 e 97,3%. A questa statistica si aggiunge anche un calcolo di probabilità:
chi investe fra ottobre e marzo fra il secondo e terzo anno del decennio (nel caso attuale sarebbe fra ottobre 2022 e marzo 2023), ha probabilità maggiori di ottenere anche un rendimento maggiore sugli stessi orizzonti temporali.
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